Invasione di Tir, la rabbia del sindaco di Comelico Superiore

Staunovo Polacco pronto «a scendere per primo sull’asfalto» contro i passaggi sulla statale Carnica

COMELICO SUPERIORE. «Se la strada Statale 52 Carnica non verrà chiusa al traffico pesante, soprattutto quello proveniente dall’estero, sarò io stesso, per primo, a scendere sull’asfalto per fare valere le ragioni del nostro territorio».

Così Marco Staunovo Polacco, sindaco di Comelico Superiore, preoccupato, «anzi, allarmato», per l’invasione dei tir.

Un problema, questo, che continua da sette anni, da quando cioè il Comune di Sesto Pusteria ha alleggerito la salita al passo Monte Croce Comelico. Da allora tanti camion, che scendendo dal Brennero si fiondavano a Cortina per poi raggiungere Marghera, preferiscono “dirottare” sulla Statale Carnica. Ed ecco che si imbottigliano, per esempio, a Dosoledo, dove due “bisonti” non riescono mai a transitare contemporaneamente.

«Ho assistito di persona, tempo fa, ad un incrocio quanto mai pericoloso tra due di questi tir», testimonia il sindaco, «e hanno impiegato più di mezzora a liberarsi dall’abbraccio, per altro strisciando contro i muri degli edifici e ammaccandosi tra loro stessi».

Per i lavori lungo la Stataledi Alemagna, Cortina e gli altri Comuni della Valboite hanno chiesto lo stop al transito dei carichi stranieri. Tir che rischiano pertanto di riversarsi lungo le strade del Comelico.

Sono circa 150 automezzi al giorno: tanti infatti ne vengono contati di media in Cadore, provenienti appunto dal Brennero e diretti a Marghera oppure verso la Slovenia e i vicini Paesi. Nei giorni scorsi l’Unione montana del Comelico ha inviato al Compartimento per la viabilità una richiesta di vietare il passaggio degli automezzi pesanti sulla Carnica.

«I sindaci del comprensorio del Comelico e di Sappada», si legge nella missiva recapitata all’Anas, «prendono atto che le criticità sulla Statale 52, dovute al traffico pesante, risultano comprovate oggettivamente».

Ed evidenziano che i punti di rischio sono molteplici. Anzitutto negli abitati di Dosoledo e Candide, a Ponte Mina, a San Nicolò, Casada, Santo Stefano e Presenaio; e poi naturalmente anche lungo i tornanti che portano al passo.

«Tale situazione, già di per sé preoccupante», denunciano ancora i sindaci, «è destinata ad aggravarsi a causa dei preannunciati provvedimenti del sindaco di Cortina per l’inizio dei lavori in vista dei Mondiali del 2021».

Da qui, appunto, la richiesta che lo stop previsto nell’Ampezzano e in Valboite venga esteso anche al Comelico.

«Proprio in questi giorni», conclude il sindaco Staunovo Polacco, «abbiamo riscontrato che ci sono dei camionisti stranieri che stanno provando il transito per i nostri paesi, evidentemente in vista di una normalità di passaggi».

Il sindaco di Comelico Superiore è intenzionato, come anticipato ieri in una trasmissione radio, a mobilitare il paese e a scendere in campo lui stesso alla testa di una protesta che evidenzi tutti i problemi di sicurezza con la deviazione dei camion per il passo Monte Croce Comelico.

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