Invaso il gruppo “Sei di Belluno se...”

BELLUNO. Sono entrati usando profili falsi ma, almeno inizialmente, difficili da smascherare. Ma nel giro di pochi minuti hanno preso possesso del gruppo Facebook bloccando gli amministratori e...

BELLUNO. Sono entrati usando profili falsi ma, almeno inizialmente, difficili da smascherare. Ma nel giro di pochi minuti hanno preso possesso del gruppo Facebook bloccando gli amministratori e iniziando a pubblicare ogni genere di oscenità.

Frasi offensive verso Belluno e i suoi abitanti, insulti nei confronti delle persone con disabilità, immagini irritanti. È stato un pomeriggio caldo per il gruppo “Sei di Belluno se...”, una pagina del social network Facebook usata da oltre 4.500 bellunesi per discutere delle bellezze e dei problemi della città. Uno spazio virtuale nato alcuni mesi fa e diventato, con il passare del tempo, un luogo di discussione e dialogo: gli ultimi argomenti trattati erano stati l’autostrada A27 o l’opportunità di usare botti a Capodanno. I dialoghi, per quanto appassionati, non erano mai sfociati in volgarità. Fino a ieri.

Nel pomeriggio un gruppo di persone nascoste sotto falsi profili Facebook si è letteralmente impossessato della pagina. Ha bloccato i precedenti amministratori, impedendo loro di intervenire per riportare la situazione alla normalità. Ha cambiato l’immagine del gruppo aggiungendo un logo, “Nameless”. Ma soprattutto ha pubblicato una grande quantità di post irritanti e offensivi, iniziando con una foto che derideva una ragazza con handicap.

Lo sdegno che è seguito a questo post non ha fatto altro che alimentare il “flame”, un nome inglese che nel gergo di internet corrisponde ad un dibattito virtuale caratterizzato da toni ostili e in alcuni casi volgari. I profili falsi, inizialmente uno o due, si sono rapidamente moltiplicati aggiungendo insulti su insulti nei confronti dei bellunesi e della loro città. I membri del gruppo si sono presto resi conto che il gruppo era stato attaccato: una strategia adottata proprio da gruppi come “Nameless” consiste nell’espugnare pagine Facebook tramite la pubblicazione massiccia e contemporanea di post offensivi. Ai bellunesi non è rimasto altro fare che contattare la polizia postale e “traslocare” in un’altra pagina Facebook. (v.v.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi