Invensys, sciopero al via in due reparti
BELLUNO. Sciopero da ieri pomeriggio in due reparti dello stabilimento dell’Invensys di Belluno: spedizioni e stampati particolari. Questa l’iniziativa che i lavoratori hanno deciso al termine di una assemblea sindacale.
L’astensione dal lavoro era già nell’aria lunedì, dopo che l’azienda, al tavolo della trattativa, aveva annunciato la sua intenzione a non presentare offerte che fossero migliorative di quella che alcune settimane fa i dipendenti avevano bocciato. La posizione dell’azienda non è piaciuta ai sindacati e alla Rsu e nemmeno agli operai che hanno deciso di continuare col muro contro muro.
La cosa difficile era decidere come far sentire il proprio dissenso ai vertici Invensys. E così si è pensato di far scioperare soltanto alcuni dei reparti che proprio da alcuni giorni hanno ripreso a lavorare e produrre. Ieri l’astensione ha interessato una decina di dipendenti, ma presto potrebbe coinvolgere anche tutti gli altri (circa una trentina). Infatti, se non verranno prodotti alcuni stampati, anche i settori che li lavorano, non avranno nulla da fare. Insomma, a catena lo stabilimento è destinato a bloccare la produzione.
Blocco a cui mirano i sindacati e i lavoratori per «sollecitare una reazione da parte dei vertici aziendali e per poter ritornare al tavolo della trattativa con proposte migliorative per noi dipendenti», sottolinea Valentino De Bona, della Rsu.
Intanto, come già i lavoratori avevano deciso sempre lunedì, si è dato il via alla cassa di solidarietà per quei colleghi che, scioperando, perderanno lo stipendio, rispetto invece a chi non è stato richiamato in servizio e che invece avrà ancora i suoi corrispettivi.
«Tutti quanti abbiamo deciso di autotassarci per venire incontro ai lavoratori che hanno acconsentito ad astenersi dal lavoro. Si tratta di un versamento volontario di 150-200 euro ciascuno per poter così alla fine recuperare per questi dipendenti meno fortunati la somma pari al corrispettivo mensile», spiega De Bona.
Intanto ieri, alcuni camion che trasportano i prodotti lavorati dallo stabilimento, hanno dovuto tornare indietro vuoti, visto che gli spedizionieri erano in sciopero e non hanno caricato il materiale. Un segno tangibile che i lavoratori hanno intenzione di fare sul serio e di non mollare.
La decisione di bocciare la proposta dell’azienda alcune settimane fa, come è evidente, sta pesando sulle scelte attuali per il futuro dei lavoratori e peserà su quelle che verranno. Nei prossimi giorni si vedrà come evolverà la vicenda.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi