Investì una studentessa, in appello sconto di 12 mesi
BELLUNO. Da 18 a sei mesi. In appello la sentenza di condanna pronunciata in primo grado nei confronti di Luciano Possamai è stata fortemente ridimensionata. L’autista del camioncino, che il 9 marzo di tre anni fa ha investito e ucciso la 13enne studentessa Martina Bonavera sulla statale 50 di Grappa e Rolle, è stato condannato sì, ma con una sostanziale sforbiciata. Il procuratore generale aveva chiesto un anno e il giudice ha deciso per un ulteriore sconto, facendo prevalere le attenuanti generiche.
La famiglia della ragazza di Giamosa non si è costituita parte civile, perché era già stata risarcita a Belluno. Nel rito abbreviato, il giudice Sgubbi aveva riconosciuto 200 mila euro di provvisionale per il padre Francesco e 40 mila per la nonna. La mamma Linda e i fratelli hanno avviato cause civili.
Possamai è difeso dall’avvocato Fogliato, che adesso aspetterà i 90 giorni necessari a leggere le motivazioni, sulla base delle quali deciderà come muoversi: «Credo sia passato il prevalente concorso di colpa del pedone, che purtroppo ha perso la vita», anticipa il legale, «oltre a quello degli enti, che sono chiamati a garantire la sicurezza, lungo quel tratto di strada statale, quidi di competenza dell’Anas».
L’Anas dà la colpa al Comune. E il Comune non è mai stato indagato dalla procura della Repubblica. Il giudice Montalto si è riservato o di archiviare definitivamente l’inchiesta avviata sulla base di un esposto del Comitato dei cittadini di Salce o di ordinare al pubblico ministero indagini sui dirigenti comunali competenti Erranti e Lussu per le ipotesi di reato di rifiuto d’atti d’ufficio, morte o lesioni come conseguenza di altro delitto e omicidio colposo o ancora di formulare un’imputazione coatta a carico di quelli dell’azienda nazionale delle strade. Questi ultimi sono già stati indagati, anche se in tempi diversi: Ettore de Cesbron de la Grannelais ed Eutimio Muccilli.
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