Irpef, esenti i redditi sotto i 10 mila euro Aliquote modificate

Introdotti gli scaglioni per l’addizionale comunale Il vicesindaco Zampieri: «Così una ripartizione più equa»
Di Paola Dall’anese
07/12/2012 Imu, tasse sulla casa, euro, moneta, soldi, modello di pagamento unificato, modello unico 740, spesa, crisi finanziaria ed economica.
07/12/2012 Imu, tasse sulla casa, euro, moneta, soldi, modello di pagamento unificato, modello unico 740, spesa, crisi finanziaria ed economica.

BELLUNO. La giunta Massaro modifica le aliquote dell’addizionale comunale Irpef, introducendo cinque scaglioni di reddito e altrettante aliquote, esentando dal pagamento i cittadini con un reddito inferiore a 10 mila euro. Il tutto praticamente a gettito invariato. È questa la novità 2014 che l’amministrazione comunale porterà in consiglio comunale a fine mese con il bilancio preventivo dell’anno in corso.

«Fino all’anno scorso il Comune applicava un’unica aliquota per l’addizionale, pari allo 0.73%», spiega il vicesindaco Tomaso Zampieri. «Il nostro obiettivo è chiaro: rendere più equa questa imposta sulle persone fisiche, legandola alle condizioni economiche dei contribuenti. In poche parole, a pagare di più saranno i redditi alti, per poi scalare verso quelli più bassi. Questo perché oggi la forbice tra ricchi e poveri si è allargata e i tributi comunali non possono ignorarlo».

Ad oggi chi aveva un reddito fino a 7.500 euro non doveva versare l’Irpef: ora saranno esenti tutti i cittadini che percepiscono fino a 10 mila euro. Poi subentreranno gli scaglioni: da 0 a 15 mila euro l’aliquota sarà pari allo 0,72%, fino a 28 mila euro si applicherà lo 0,73%, fino a 55 mila euro la percentuale da pagare sarà pari allo 0,78%; dai 55 mila euro ai 75 mila l’aliquota sarà dello 0,.79%; infine, sopra i 75 mila euro di reddito l’addizionale sarà pari allo 0.8%, cioè il massimo consentito». E tutto questo senza andare ad intaccare il bilancio comunale «perché, secondo le simulazioni fatte, riusciremo a mantenere un gettito Irpef pari a 4,2 milioni di euro».

La novità sarà in vigore fino al 2016. «Una scelta che abbiamo fatto anche sulla scorta di alcune richieste avanzate già lo scorso anno dal sindacato dei pensionati. Nel 2013 non eravamo ancora pronti, ora invece sì».

Plaudono all’iniziativa Spi Cgil, Uil e Cisl pensionati, come dichiara uno dei segretari, Renato Bressan. «Ottima operazione. È quello che avevamo chiesto durante un incontro svoltosi un mese fa a palazzo Rosso. Questa manovra darà una boccata di ossigeno a chi ha un reditto basso, visto che la soglia dei 10 mila euro è più che dignitosa. A beneficiarne saranno i pensionati con indennità minima e tutti coloro che in questi anni sono in difficoltà, vuoi perché hanno perso il lavoro, vuoi per altri problemi familiari. Sicuramente risparmiare dai 40 ai 70 euro all’anno, seppur poco, è importante per certe fasce di reddito».

Ma l’opera del sindacato dei pensionati va oltre: «Vorremo che queste attenzioni ai redditi più bassi venissero applicate anche nella determinazione di tutte le altre imposte, come Tasi, Tari e Iuc. Per questo domani incontreremo il sindaco Massaro. In quell’occasione chiederemo che, in merito alla Tasi, non si incida, se non per il 10%, sugli inquilini (il massimo è ial 30%) che sono già in sofferenza. Piuttosto si vada a a trovare risorse su chi detiene la seconda o terza casa o immobili di lusso».

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