Isee, è caos tra i vari Caf senza decreto del governo

Le sentenze del Tar del Lazio hanno sancito che l’indennità del disabile non va inserita nell’Isee, ma la decisione non è stata ancora recepita da Roma
Rn,28/03/06: pedana per portatori di handicap ©Riccardo Gallini_GRPhoto
Rn,28/03/06: pedana per portatori di handicap ©Riccardo Gallini_GRPhoto

BELLUNO. È caos sulle dichiarazioni Isee per le categorie deboli quali i disabili. Infatti il Consiglio di Stato si è espresso il 29 febbraio scorso confermando le tre sentenze del Tar Lazio che aveva definito, in sostanza, illegittimo inserire quegli emolumenti che sono riconosciuti esclusivamente a titolo risarcitorio per disabilità, nel reddito per il calcolo dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Nonostante queste deliberazioni fossero immediatamente esecutive (e quindi da applicare), nulla è cambiato.

I Centri di assistenza fiscale dei vari sindacati, in linea generale, stanno rimbalzando continuamente le richieste dei cittadini, presentando le domande con i vecchi criteri e poi presentando l’eventuale contestazione alla negazione all’accesso alle agevolazioni da parte dell’Inps.

Una situazione che sta costando cara in termini di viaggi per queste famiglie che si sono viste, quest’anno, costrette a recarsi anche due o tre volte ai Caf per aggiornare il proprio Isee rispetto alle novità delle sentenze.

E se gli stessi centri di assistenza fiscale stanno tentando le varie strade possibili per risolvere la vicenda, resta fermo che finché non ci sarà un decreto del governo che recepisce quanto stabilito dal Tar del Lazio, per i disabili è negata la possibilità di accedere, eventualmente, a bandi o servizi perché il loro Isee redatto alla vecchia maniera, supera le soglie poste dai vari enti pubblici.

Dai Caf di Acli, Cisl e Cgil dicono che comunque vada, una volta recepite le sentenze del tribunale amministrativo regionale (e questo recepimento ci sarà, assicurano), l’Indicatore della ricchezza dovrà essere rifatto e quindi la domanda ripresentata. Ma questo, a quanto pare, non dovrebbe creare problemi per il loro inoltro in ritardo agli uffici competenti, «perché comunque è stata fatta la contestazione al momento della prima presentazione del modello Isee».

La preoccupazione, però, come si capisce è abbastanza elevata tra i diretti interessati. «Per il momento seguiamo le sentenze, anche se non state recepite», dice Renato Bressan responsabile del Caf Cgil. «Ad oggi ognuno procede come meglio crede, a scapito dell’interessato che si trova in confusione. Il governo deve intervenire al più presto per dirimere la questione».

Paola Dall’Anese

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