Istituto Negrelli, verso la conclusione il caso degli studenti chiassosi

FELTRE. Classe fracassona, ma non tutta. Mentre manca ormai poco alla chiusura delle indagini preliminari da parte della Procura dei Minori di Venezia, le posizioni più pesanti sono quelle di otto studenti della seconda dell’Itis Negrelli di Feltre. Uno, in particolare, sarebbe stato il leader della contestazione all’insegnante di chimica, nello scorso anno scolastico. Gli indagati per interruzione di pubblico servizio sono, in tutto, venti e di questi almeno cinque o sei sarebbero estranei ai fatti, anzi si sarebbero lamentati della cagnara che facevano i compagni. Gli altri avrebbero avuto un atteggiamento meno definito.. Dopo gli interrogatori nelle varie caserme dei carabinieri del Feltrino, la sensazione degli avvocati difensori è che per gli otto il pubblico ministero della Procura minorile, Mansueto Crepaz chiederà il rinvio a giudizio e per gli altri il proscioglimento. Le difese hanno già in mente di chiedere il perdono giudiziale, ma prima dovranno garantire che i rispettivi assistiti non lo faranno più. Niente rinvio a giudizio e niente condanna. Il beneficio si può avere solo una volta e il reato è dichiarato estinto.
Quel giorno, mentre la professoressa stava cercando di spiegare qualcosa alla lavagna, si è scatenato un lancio di palline di carta, alle quali la donna ha risposto con un libro, che è finito in testa a uno studente della prima fila. È il giovane che ha minacciato il ricorso al preside ad aver scatenato la telefonata al numero di emergenza dei carabinieri. I militari sono arrivati sul posto nel più breve tempo possibile e, dopo aver fatto tutte le verifiche necessarie anche con la dirigente scolastica, hanno scritto una notizia di reato che è finita alla Procura dei minori di Venezia per l’apertura del relativo fascicolo penale.
La donna non insegna più in quella scuola e avrebbe a sua volta parlato con i carabinieri, descrivendo il clima che si respirava in quell’aula, peraltro soltanto nelle sue ore di lezione. Nessun altro docente si è lamentato di una classe senz’altro vivace, ma non a tal punto da chiamare il preside e non addirittura i carabinieri. —
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