«Italgas non ha rispettato gli accordi»

L’opposizione denuncia: disattesi gli impegni previsti con la proroga triennale. De Paoli: «A rischio la gara pubblica»
L'interno di una cabina del gas metano. La rete sara' ampliata
L'interno di una cabina del gas metano. La rete sara' ampliata

FELTRE. Il danno e la beffa. Per l’opposizione di centrosinistra cominciano ad essere insostenibili le conseguenze della proroga del contratto per la fornitura del gas, concessa dall’amministrazione Vaccari all’Italgas. Ad un danno economico quantificato in un milione di euro ogni anno, si aggiunge ora il mancato rispetto di una parte sostanziale degli accordi stipulati fra Comune ed azienda. Nei tre anni di proroga, infatti, si sarebbero dovute gettare le basi per arrivare ad una gara pubblica e dare una svolta al servizio. Invece due anni sono passati, il terzo è cominciato e nulla di quanto Italgas aveva promesso di presentare è stato portato in consiglio comunale. Il sospetto del centrosinistra è che le carte non siano mai state prodotte e che, a questo punto, gli impegni siano stati totalmente traditi.

La settimana scorsa i tre capigruppo dell’opposizione (Malacarne per il Pd, Perenzin per la Sinistra e De Paoli per il misto) hanno chiesto l’inserimento urgente dell’argomento nell’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, motivando la richiesta con il sospetto che «gli adempimenti previsti dal contratto con Italgas non siano stati effettuati».

La proroga di tre anni aveva soprattutto un obiettivo: risolvere il rebus del valore della rete. La questione è nota: per Italgas le infrastrutture di Feltre valgono 10 milioni 678 mila euro, mentre il Comune ha in mano una stima - fatta da una società specializzata - che valuta in due milioni e 300 mila euro tutta la rete, con approssimazione per eccesso perché negli anni i feltrini hanno pagato parte delle opere sotto forma di opere di urbanizzazione. Per arrivare ad un improbabile accordo sono stati costituiti due comitati, che hanno lavorato a singhiozzo e senza giungere ad un’intesa. Così la questione sarà risolta probabilmente in tribunale. Ma nel frattempo, a marzo del 2010, Italgas si era impegnata a mettere il Comune nelle condizioni di organizzare una gara pubblica per la gestione del servizio. E aveva quindi promesso di trasmettere entro sei mesi una sua stima della consistenza e del valore delle infrastrutture (aggiornata al 31 dicembre 2009), a ridefinire questo studio alla fine del 2010 e a garantire al Comune una «costante conoscenza dello stati di consistenza degli impianti». Insomma, doveva presentare cifre certe sugli utenti, sugli allacci, sulle reti, sui collaudi parziali e completati, e così via. «Di quei documenti non c’è traccia», denuncia De Paoli, che da anni si batte per arrivare ad una gara. «Dovevano presentarci tutto a settembre ed eravamo pure in ritardo. Io ho chiesto più volte, ma in municipio le carte non ci sono. In queste condizioni rischiamo di non poter organizzare una gara e di essere penalizzati ancora di più, visto che la proroga ci è già costata un sacco di soldi». E in municipio sembrano essersi perse anche le tracce del verbale del comitato paritetico che avrebbe dovuto risolvere la questione del valore della rete. Il sindaco Vaccari a luglio dava annuncio con grande enfasi alla fine del lavoro dell’organismo, annunciando per imminente la presentazione dei risultati di quel lavoro in commissione. Da allora sono trascorsi quasi sei mesi e nessuna commissione si è occupata dell’argomento. L’impressione è che la questione sarà scaricata - irrisolta - sulle spalle della prossima amministrazione.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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