“Italia che resiste”, 200 persone in piazza dei Martiri

Cittadini e associazioni hanno protestato contro il decreto Salvini e invocato per i migranti un’accoglienza diffusa efficace

BELLUNO

Oltre 200 persone si sono messe una benda di stoffa rossa sugli occhi, per fare come chi non vuole vedere il fenomeno migratorio. Hanno voluto lanciare un messaggio – “apriamo gli occhi, aprite i porti” – i tanti partecipanti all’Italia che resiste, la manifestazione riproposta ieri in piazza dei Martiri dopo quella del 2 febbraio, per condividere gli intenti e le finalità della stessa iniziativa che si è tenuta in altre città.

Liberi cittadini e associazioni bellunesi (Belluno donna, Emergency, Samarcanda, Giuliano De Marchi per il Nepal, Scout, Casa dei beni comuni e coordinamento rete immigrazione Belluno) hanno accolto l’invito e hanno organizzato l’iniziativa nello spazio che attraversa i giardini. L’obiettivo è contestare il decreto sicurezza e riportare l’attenzione sulle persone e i loro diritti, constatare l’indifferenza verso gli immigrati, difendere l’accoglienza e la solidarietà.

Pierpaolo Straforini di Emergency sottolinea come «i diritti delle persone che scappano dalle guerre e vengono a cercare una possibilità di vita nuova, sono negati. Siamo qui perché questo sia un momento per riflettere e prendere una posizione, per non girarsi più dall’altra parte e per capire che dobbiamo essere tutti uniti contro il razzismo, l’omofobia e tutte le discriminazioni».

Lorenzo Bogo della Casa dei beni comuni parla dell’accoglienza diffusa, basato a Belluno sui piccoli numeri e sui progetti sulle persone che stanno cercando di restare in questo territorio per costruire il proprio futuro. «Questa è questione che riguarda una guerra ai poveri indiscriminata e che ha carattere discriminatori. L’alternativa che chiediamo è che ci siano politiche contro la povertà, senza alcuna differenza rispetto al luogo di provenienza, e l’abrogazione immediata del decreto Salvini, che è esattamente l’opposto di quello che si è cercato di fare, perciò meno tutele, meno controllo e meno progetti calati sulle persone».

Il timore dei partecipanti alla manifestazione è che il provvedimento avrà l’effetto di destinare molti uomini, donne e bambini all’invisibilità sociale in seguito alla riduzione delle forme di protezione, smantellando i piccoli progetti di accoglienza, «lasciando di fatto in mezzo alla strada molte delle persone che vi erano coinvolte, i richiedenti asilo e gli stessi operatori».

In piazza dei Martiri ieri si sono alternati interventi al microfono e musica. Per Bogo, «è significativo aver fatto un secondo appuntamento dell’iniziativa dell’Italia che resiste a Belluno con questo tipo di partecipazione e soprattutto la composizione della piazza che va dagli scout alla Casa dei beni comuni, passando per Emergency, Belluno donna, esponenti delle istituzioni, rapper del Cadore». —
 

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