Italia Nostra contraria «Progetto devastante»

BELLUNO. Devastante e insostenibile. La sezione di Belluno di Italia Nostra ribadisce la sua posizione di netta contrarietà al progetto di razionalizzazione degli elettrodotti in Valbelluna. «Non...

BELLUNO. Devastante e insostenibile. La sezione di Belluno di Italia Nostra ribadisce la sua posizione di netta contrarietà al progetto di razionalizzazione degli elettrodotti in Valbelluna. «Non solo nella provincia di Belluno vi sono fondate opposizioni, ma anche nella pianura veneta tale intervento comporta gravi problemi di sostenibilità ambientale. Siamo stupiti che non sia stata presa in considerazione la nostra proposta di intervenire immediatamente con una richiesta di interramento della linea», scrive la presidente Giovanna Ceiner.

Perplessa anche per «la poca considerazione» che si è avuta per le ricadute del progetto in altre zone del territorio. La Ceiner evidenzia la sua preoccupazione per la realizzazione di un elettrodotto armato a 380 kV, «con piloni alti 45 metri», scrive, «il doppio di altezza di quella esistente», e ricorda che Italia Nostra ha sempre ritenuto prioritario l’interramento. Ne aveva parlato, la presidente, anche con l’amministrazione di Ponte: «Ci stupimmo che non fossero chiare le reali condizioni del progetto Terna. Solo a seguito delle precisazioni, poi confermate da un tecnico comunale, fu chiaro che il cosiddetto progetto di razionalizzazione della attuale rete a 220 kV prevedeva la realizzazione di una linea di collegamento armata a 380 kV, e inoltre non vi era piena conoscenza che anche in tutti i Comuni interessati l’opera sarebbe stata realizzata con tale tecnologia».

«Ribadiamo pertanto che la Sezione di Belluno di Italia Nostra è contraria a tale progetto perché devastante e insostenibile», conclude l’associazione. «Oltre alla possibile inagibilità dell’aeroporto di Belluno, la presenza di tralicci e cavi così alti comporta gravi difficoltà al passaggio dei mezzi aerei e degli elicotteri di soccorso in tutto il territorio. Non si comprende inoltre come sia possibile accettare l’idea di qualcuno che, ritenendo positiva la demolizione di molti tralicci da 25 metri dell’attuale linea a 220 kV, è contento di avere sopra la testa o nei dintorni una linea ad alta tensione di quasi doppia altezza e potenza».

Manifestazione. Nuove adesioni alla manifestazione organizzata dai Comitati civici della Valbelluna sabato alle 9.30. Dopo Dario Bond hanno annunciato la loro partecipazione Giancarlo Garna, di Potere al popolo, e Raffaela Bellot (Noi con l’Italia), che afferma: «Il progetto passa, a soli 20 giorni dal voto, con una mole di prescrizioni da parte del ministero dell’Ambiente tale da, a detta di tutti, considerare di fatto più efficace una sua riscrittura. Questo Governo ha forzatamente approvato un progetto bocciato proprio dal suo stesso Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo. Direi che è quanto meno contraddittorio. Le soluzioni alternative sono più impegnative? Certo, ma credo che il nostro futuro valga bene anche della sana fatica». (a.f.)

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