Italia Nostra contro il taglio degli alberi al parco di Mussoi: «Un vero scempio»

L’associazione critica la decisione presa da molti enti: «Abbattute piante sane, che avevano anche 170 anni»

BELLUNO. «Nel Parco di Villa Clizia a Mussoi siamo di fronte ad un autentico scempio, essendo stati demoliti diversi alberi secolari sia autoctoni, di ben 170 anni, che esotici, di 140 anni, che avevano una grande valenza non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche estetico-paesaggistico. Da sottolineare inoltre il loro valore storico, visto che costituivano un pregevole e variegato corredo arboreo alla Villa di cui il Parco era parte integrante».. Italia nostra non usa mezzi termini per stigmatizzare la scelta del comune di Belluno di tagliare gli alberi del parco di villa Clizia. E infatti, in una lettera mette nero su bianco quelle che per loro sono le responsabilità di quello che chiamano “scempio”. «La responsabilità di questo intervento fa capo, come al solito, a parecchi Uffici (E-distribuzione, Comune di Belluno, Unione Montana Bellunese Belluno Ponte nelle Alpi, Soprintendenza di Belluno-Padova e Treviso) e la procedura rivela varie falle nel suo farraginoso iter burocratico/autorizzativo».

La presidente dell’associazione, Giovanna Ceiner, evidenzia come «qualche mese fa avevamo dato atto all’amministrazione comunale di aver proceduto in maniera seria e ragionata a proposito degli abbattimenti di alberi in via Vittorio Veneto e via Vecellio, dato che aveva operato accuratamente in via selettiva, sulla base della perizia di uno studio competente. Dobbiamo invece stigmatizzare gli abbattimenti, pressoché a raso, nel parco comunale di Mussoi e sul versante a ridosso del Palasport De Mas. In entrambi i casi l’intervento ha riguardato alberi che, anche dopo la devastante tempesta di fine ottobre, non avevano subito alcun danno, come dimostrano le zolle radicali rimaste intatte».

La sezione di Italia Nostra procede poi a redigere una sorta di cronologia di quanto avvenuto. «Nel marzo 2017, E-distribuzione ha chiesto al Comune di Belluno l’autorizzazione per il taglio di alcune piante di alto fusto i cui rami sono prossimi al contatto con la linea elettrica a kV20. Nel gennaio 2018, l’Unione Montana, delegata dal Comune di Belluno alla gestione del Parco, nelle sue relazioni tecniche non solo seleziona gli alberi in assenza di perizie specifiche sul loro stato fitosanitario e sulla loro stabilità, ma segnala per l’abbattimento anche alberi che non interferiscono con la linea elettrica. Nel marzo 2018, malgrado le carenze e le incongruenze della documentazione, la Soprintendenza concede la sua autorizzazione. L’intervento, operato a raso, si è rivelato devastante e, sorprendentemente, è stato inoltre eseguito senza garantire la tutela della linea elettrica, visto che, a ridosso della stessa, sono ancora presenti gli alberi che la minacciano, sia all’interno del Parco che all’esterno, in area privata. Inoltre, il taglio è stato fatto prescindendo dal regolamento di esecuzione del Piano Regolatore Comunale che stabilisce la tutela degli alberi di pregio».

Per l’associazione «quello che non ha fatto la devastante tempesta di fine ottobre sono riuscite a farlo le motoseghe di E-distribuzione con il beneplacito degli uffici deputati alla salvaguardia del Parco, area assoggettata a vincolo di tutela storico-artistico e paesaggistico. Vogliamo deplorare pubblicamente questo scempio anche per conto dei cittadini che si sono rivolti a noi per esprimere la loro desolazione ed indignazione. Quando muore un vecchio albero è come bruciasse una biblioteca». —

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