Iva evasa per 500 mila e false fatturazioni: l’imputato è irreperibile

ALPAGO

Iva evasa per 550 mila euro. False fatturazioni per 500 mila. Queste le accuse che la Procura della Repubblica muove nei confronti di David Calvi, un imprenditore alpagoto che al momento risulta irreperibile. Dovrebbe essersi presentato all’udienza preliminare, nella quale il gup del tribunale di Belluno l’ha rinviato a giudizio per la violazione dell’articolo 5 del decreto legislativo numero 74 del 2000 e altro. In seguito, non si è più trovato: è a conoscenza del processo che lo riguarda, ma non è stato notificato personalmente.

Il suo difensore Gino Sperandio non riesce a mettersi in contatto con lui e, nell’udienza di ieri mattina, non poteva che scattare un rinvio da parte del giudice Coniglio, in attesa che la notifica vada a buon fine. Se ne riparlerà inevitabilmente più avanti, ma non è ancora dato sapere quando di preciso.

Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, Calvi è stato amministratore delegato della Nix srl, un’azienda che produceva materiale elettronico. Durante la sua amministrazione, non solo avrebbe omesso di versare l’imposta sul valore aggiunto dovuta, ma avrebbe anche emesso fatture su operazioni inesistenti, allo scopo di creare un indebito credito Iva nei confronti del fisco e avere così dei vantaggi fiscali.

La Nix srl risulta fallita. Il fallimento è stato dichiarato dal giudice Anna Travia il 23 gennaio dell’anno scorso e curatore fallimentare è stato nominato l’avvocato Enrico Tiziani. Calvi non faceva già più parte della compagine societaria. Le indagini su quest’ultimo sono state svolte dalla Guardia di finanza, su delega della Procura della Repubblica e hanno portato ad accertare che sia l’evasione che il falso, oltre tutto per importi consistenti. È stato richiesto il suo rinvio a giudizio, ma in questo momento non si sa dove sia finito.

Potrebbe anche essere rimasto in Alpago, tuttavia non si conosce il luogo. La notifica non è andata a buon fine e bisognerà riprovare a farla. —