Jihad in Valbelluna Indagini a una svolta
CHIES D’ALPAGO. Niente di nuovo sul fronte siriano. A Palughetto, la minuscola frazione di Chies d’Alpago non hanno novità su Munifer Karamaleski: né positive né negative, per fortuna. Fino a prova contraria, il 26enne muratore di origine macedone, che a gennaio ha lasciato il lavoro e se n’è andato, per arruolarsi tra i ribelli che combattono contro i miliziani del presidente Bashar al-Assad è vivo. In municipio, non arriverà mai l’eventuale certificato di morte, perché all’anagrafe alpagota il suo nominativo non risulta più, da quando il sindaco Gianluca Dal Borgo è stato chiamato a cancellarlo.
Ma la famiglia lo saprebbe, anche se papà Musafer, per i vicini di casa Mustafa ha detto qualcosa di terribile, ma allo stesso tempo comprensibile al primo cittadino: «Munifer non è più mio figlio, non voglio più avere niente a che fare con lui. Devo dire che non mi interessa nemmeno sapere se è ancora in vita: ha fatto una scelta sbagliata e da qualche mese ho cinque e non sei figlio. Non gli ho mai insegnato a uccidere, ci mancherebbe».
L’ultima a sentire Karamaleski, dopo la sua partenza insieme all’imbianchino bosniaco di Longarone, Ismar Mesinovic è stata la sorella Sebil. I contatti sono sempre avvenuti via skype, anche per conoscere le condizioni della moglie e delle tre bimbe piccole. Tutti sono partiti intanto per la Bosnia o la Macedonia, da vedere se poi le strade si sono separate, oppure se l’intera famiglia è andata in Siria, uno dei teatri di guerra più pericolosi del Medio Oriente: «Non sappiamo niente nemmeno in paese», allarga le braccia il primo cittadino, «la vita sta continuando per noi, come per la famiglia Karamaleski, che pure è provata da questa vicenda. Nei giorni scorsi, sono andato a trovarli e li ho trovati cordiali e integrati, come al solito. Sono tornato a casa carico di verdura e questa è una testimonianza ulteriore del loro buon cuore. Gente perbene, che purtroppo sta vivendo una situazione incomprensibile».
Intanto, i Ros di Padova stanno continuando le indagini. Tramite i colleghi del territorio, stanno sentendo tutti coloro che, in qualche modo possono essere stati collegati a Mesinovic e Karamaleski, naturalmente prima che partissero per la Siria. Ismar Mesinovic è morto in battaglia e non si sa dove sia il figlioletto.
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