Joint&Welding, il premio è da mangiare

Sedico, accordo tra Uilm e azienda: ai lavoratori vanno subito 250 euro in generi alimentari
la join and welding di sedico
la join and welding di sedico

SEDICO. Dopo le polemiche estive sulle pause non pagate, ora l’accordo siglato con la Uilm per un premio anche in generi alimentari. Venerdì i 32 lavoratori della Joint & Welding di Sedico, e i lavoratori somministrati che vi hanno lavorato in questi mesi riceveranno infatti una prima parte dell’accordo che la Uilm di Belluno ha firmato con l’azienda metalmeccanica bellunese.

«A luglio l’imprenditore e la Fiom locale si contendevano le pagine sulla questione delle pause», fa notare la Uilm, «oggi per i lavoratori, che in silenzio hanno lavorato in questo periodo, arriva invece la ricompensa delle loro fatiche».

La Joint & Welding e la Uilm hanno concordato di riconoscere una prima somma di 250 euro per tutti i dipendenti «che verrà gestita in forma assolutamente innovativa per la classica Pmi, non soldi ma beni di prima necessità quali la carne, la pasta, l’olio».

Paolo Da Lan, segretario Uilm di Belluno dichiara: «In pratica l’azienda “fa la spesa di Natale” e lo fa sfruttando in modo intelligente le norme fiscali in materia di lavoro». Utilizzando, come fa il colosso dell’occhialeria Luxottica dal 2009, una norma del Testo unico sulle imposte e redditi, si riverseranno ai lavoratori non il classico salario in busta paga, ma beni di prima necessità pagati direttamente dall’impresa.

«L’accordo non si conclude con questi 250 euro che valgono per tutti», continua Da Lan, «ma riconosce, a chi in questi cinque mesi ha lavorato a turni, ulteriori 750 euro».

Questa ultima parte verrà suddivisa in altri 250 euro che diventeranno da metà gennaio carburante a disposizione dei lavoratori da prelevare presso un distributore convenzionato con la Joint & Welding, la restante somma sarà poi inserita in busta paga e assoggettata a tassazione agevolata.

Qual è la differenza tra la tradizione e la novità? «In passato l’impresa avrebbe dovuto sborsare per il turnista 1.350 euro circa e il lavoratore ne avrebbe trovati nel suo conto circa 700, la differenza sarebbe andata in contributi e fisco», spiegano alla Uilm. «Oggi, su una somma di 1.000 euro totali, il denaro che prende la strada di Roma è solamente di 50 euro pari alla tassazione agevolata sui 500 euro inseriti in busta paga».

A permettere questo è l’articolo 51 del Testo unico sulle imposte e sui redditi (Tuir); questo articolo definisce che non concorrono a formare il reddito da lavoro le somme che vengono erogate in beni o servizi precisamente definiti, quindi se l’azienda fa la spesa una volta all’anno per il proprio dipendente nessuno dei due avrà costi ulteriori oltre quelli dei beni.

«Ma la Uilm e la Joint & Welding hanno voluto qualcosa in più», sottolineano i metalmeccanici Uil, «che le risorse economiche rimanessero il più possibile nella nostra vallata, definendo che i prodotti dovevano essere acquistati non presso la grande distribuzione ma presso un esercizio locale e che per gli stessi si privilegiasse la provenienza locale».

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