J&W, accordo sulla riduzione delle pause

Ieri la firma tra Fiom e azienda: si torna a 8 ore e si prevede la flessibilità. Dalla Rosa: «Ora si lavori»
Limana, 25 ottobre 2006, sciopero alla sest
Limana, 25 ottobre 2006, sciopero alla sest

SEDICO. Otto ore di lavoro con la riduzione della pausa a pochi minuti, recuperando così quella mezz’ora di produttività che era stata richiesta dalla proprietà, prevedendo anche, in caso di bisogno, la flessibilità positiva.

È bastato un accordo per mettere un po’ di pace nella vita di Eddi Dalla Rosa e della Joint & Welding di Sedico.

L’accordo, siglato ieri mattina in Confindustria tra la Fiom Cgil e la ditta, di fatto va a mettere in riga alcuni comportamenti, che potranno avere così l’effetto che Dalla Rosa aveva cercato di raggiungere da solo, facendo lavorare i suoi dipendenti mezz’ora in più oltre l’orario di lavoro.

«Martedì abbiamo incontrato in fabbrica i lavoratori spiegando quanto era accaduto e le ragioni del nostro dissenso per quell’accordo informale siglato tra i dipendenti e la società per allungare l’orario di lavoro», precisa Benedetto Calderone della Fiom Cgil che ha seguito la partita fin dall’inizio, facendo salire agli onori della cronaca la J&W.

«C’è stato un confronto franco e sincero e ci siamo capiti, tanto che ieri mattina abbiamo siglato quanto definito nella sede di Confindustria».

L’accordo, come spiega Calderone, «prevede che tutto il discorso sia portato all’interno del contratto collettivo di categoria e quindi nella legalità. In particolare, quindi, l’orario di lavoro è previsto sulle otto ore come da contratto, mentre le pause che prima non erano disciplinate e che venivano fatte da alcuni lavoratori in modo un po’ “libertario” sono state regolamentate: per ogni singolo lavoratore e per ogni giornata sono previsti recuperi di 20-30 minuti visto che gli stop saranno soltanto relativi a bisogni fisiologici, con aumento dei margini di produttività».

Inoltre, nell’accordo è stata introdotta anche la possibilità di accedere, come previsto dal Ccnl, alla flessibilità. Per cui si faranno straordinari quando ci sono più volumi e si starà a casa quando ce ne sono meno.

«In questo modo abbiamo dimostrato che la Fiom Cgil non è contro per partito preso, ma che è dalla parte delle norme, della regolarità e del contratto. Questo accordo lo dimostra e dimostra che dialogando con il sindacato una soluzione si può trovare, che accontenti tutti», conclude Calderone.

Tira un sospiro di sollievo Dalla Rosa, suo malgrado protagonista per giorni delle cronache nazionali. «In fondo è quello che chiedevo. Le pause erano troppo lunghe. Ora spero che tutto torni alla normalità e che si lavori, perché di ordini ne ho molti». (p.d.a.)

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