L’8 marzo aveva minacciato un’altra donna col coltello

L’indagato si era già reso protagonista di un brutto episodio di cronaca a Lambioi Era sottoposto al divieto di ritorno in città fino a settembre, ma girava tranquillo

BELLUNO. Foglio di via violato due volte. D.S., l’uomo indagato per lesioni aggravate nei confronti della passante colpita con l’acido muriatico sotto i portici di piazza Vittorio Emanuele, non avrebbe potuto essere a Belluno l’altra sera tardi. Il 60enne originario di Vallada Agordina è stato destinatario di un provvedimento di divieto di ritorno in città della durata di tre anni, a partire dal settembre 2015. Ma evidentemente non l’ha osservato.

Il sostituto procuratore Roberta Gallego ne terrà senz’altro conto, quando saranno terminati gli accertamenti medici, nel reparto di Psichiatria dell’ospedale San Martino e bisognerà determinare l’eventuale misura cautelare. C’è un precedente recente che lo riguarda e risale alla sera dell’8 marzo. Una ventina di giorni fa: chissà se c’entra qualcosa o meno la coincidenza con la festa della Donna. D.S. è la stessa persona che ha minacciato con un coltello una signora, che stava andando a prendere la macchina, nel parcheggio di Lambioi.

L’uomo è stato descritto come completamente ubriaco, quando al buio delle 18.40 con l’ora solare ha tirato fuori un coltello con una lama di una ventina di centimetri, minacciando un’automobilista, che non conosceva e con la quale non aveva niente da spartire. Una vittima scelta a caso, mentre stava passeggiando tra gli stalli vicini alla scala mobile, che porta in piazza Duomo. Una donna che si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, si è spaventata, ma allo stesso tempo ha avuto la prontezza di chiamare di chiamare i carabinieri, che sono intervenuti insieme alla polizia locale. Militari e vigili urbani hanno bloccato l’aggressore, denunciandolo per minaccia aggravata, porto abusivo di armi od oggetto atto a offendere e violazione alle disposizioni del foglio di via obbligatorio.

Durante la perquisizione, al Comando di viale Europa, nello zaino dell’uomo sono stati trovati anche un martello e un paio di forbici, due utensili che sono stati posti sotto sequestro. L’uomo sarà sotto processo già per tutto questo, ma nei suoi confronti non era stato preso alcun provvedimento particolare. Almeno che si sappia, non era stata inasprita la misura. Smaltita la sbornia, ha potuto tornare nella sua abitazione di Vallada Agordina.

Premeditata la minaccia con il coltello, altrettanto premeditata quella con l’acido. Casuale la vittima dell’8 marzo, altrettanto casuale quella di martedì sera. D.S. girava con la lama per il parcheggio, come se non ci fosse niente di strano e girava con una bottiglia di acido muriatico di fronte al teatro Comunale, neanche fosse la cosa più normale. Nella prima occasione, era evidentemente alterato dall’alcol, mentre nella seconda era sobrio e ha spiegato la sua uscita ai poliziotti della Volante con un disarmante «sono cattivo».

Nessun testimone l’ha visto buttare l’acido contro la 50enne bellunese. Tra le 23.30 e mezzanotte, non erano molte le persone in giro, caffetteria Dersut e tabaccheria Pilat erano chiuse ormai da diverse ore e anche alcuni locali vicini. La vicina gelateria Delizia aveva già abbassato la saracinesca, in ogni caso non è stata colpita e anche al bar Opera, sotto porta Dojona, se n’erano andati tutti. Rimangono quelle macchie bianche sul selciato e soprattutto una bruciatura sul volto di una donna.

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