«La banca mi pignora tutto il conto corrente: m’incateno al tribunale»

PIEVE DI CADORE«Non ho più nulla». Andrea Giacobbi è il figlio di Alberto, lo storico cadorino morto il 9 maggio 2014, all’ospedale di Pieve di Cadore per uno scambio di provette, dovuto a un’omonimia...

PIEVE DI CADORE

«Non ho più nulla». Andrea Giacobbi è il figlio di Alberto, lo storico cadorino morto il 9 maggio 2014, all’ospedale di Pieve di Cadore per uno scambio di provette, dovuto a un’omonimia. Classe 1969, al momento è disoccupato e, non bastasse, negli ultimi giorni gli è successa una cosa «paradossale, oltre che tragica per la mia famiglia. La banca rappresentata dallo stesso avvocato difensore dell’infermiera indagata per il decesso di mio padre e poi prosciolta mi ha pignorato il conto corrente. Avevo 3.500 euro, che mi servivano a provvedere soprattutto a mia moglie invalida e senza pensione e non ho più niente. Un vero colpo basso, che mi ha fatto pensare addirittura al peggio. Non so davvero come farò: andrò a incatenarmi davanti al tribunale».

La famiglia Giacobbi ha avviato una causa civile contro la caposala Barbara Zani, i medici e l’Usl 1, mentre non si è costituita parte civile nel processo per omicidio colposo agli stessi dottori Roberta Da Re, Daniele De Vido, Paolo Nai Fovino e Federica Vascellari, che è ancora in corso: «Ci sarà un risarcimento, oltre alla pensione di reversibilità di mio padre, eppure l’istituto bancario non ha accettato un saldo e stralcio su un mutuo ipotecario dell’appartamento a Tai. Il debito è di 40 mila euro e non è bastata la garanzia di versarne almeno 20 mila. Ha preferito pignorarmi tutti i risparmi che avevo e non ho più di che tirare avanti, anche perché ora non ho un lavoro».

Andrea Giacobbi si sente vittima di un’ingiustizia: «Non dovrebbero lasciarmi almeno il necessario per sopravvivere? Ho sempre servito il mio Paese, in particolare nella Protezione civile e non merito quello che mi sta succedendo. Cosa devo fare?». —

Gigi Sosso



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