La banda del bancomat confessa

Anche quattro kosovari “bellunesi” tra gli autori dei colpi a Trento e Bolzano

BELLUNO. La banda del bancomat ha “cantato”, consentendo ai carabinieri di recuperare parte del bottino: 22.200 euro.

L’epilogo di un’operazione (denominata “Totem”) iniziata già lo scorso 16 marzo con l’arresto dei primi due componenti, si è avuto lunedì a Bolzano, dove quattro kosovari, tutti residenti in provincia di Belluno, e il basista serbo-montenegrino hanno confessato davanti al pm Igor Secco. I cinque, di età compresa tra i 31 e i 46 anni, erano stati arrestati con l’accusa di aver rubato in nove mesi (dal giugno 2013 al 16 marzo 2014) sette veicoli: furgoni utilizzati poi per il trasporto dei bancomat e macchine veloci per la fuga (alcuni mezzi erano stati rubati anche in Veneto, compreso il furgone sparito a Vidor, Treviso). La banda si è resa responsabile anche di sette furti in ditte private e abitazioni della provincia di Bolzano per rubare denaro, attrezzi per lo scasso e del furto di sei colonnine bancomat in Alto Adige (Parcines, Appiano sulla Strada del Vino, Campo di Trens, Riscone di Brunico e Cornedo all’Isarco) e a Romeno (Trento). Durante l’interrogatorio, condotto dal pm con la collaborazione del personale del nucleo investigativo dei carabinieri di Bolzano, gli indagati hanno ammesso tutti i delitti loro contestati. Decisive si sono rivelate le indicazioni fornite dai malviventi per il ritrovamento di 22.200 euro, quasi tutto il bottino dell’ultimo raid a Cornedo all’Isarco (Bolzano).

Precisi e rapidi. Anche nella fuga. Un ritratto da autentici specialisti quello che i carabinieri del nucleo investigativo di Bolzano hanno fatto di Kushtrim Berisha (31 anni), Besnik Cimilji (44 anni), Zeljkovic Miodrag (35 anni) e Luan Shala (46 anni) e del basista serbo montenegrino Nazim Jazari (viveva a Naz Sciaves, Bolzano), che devono rispondere di associazione a delinquere e furto aggravato.

La banda aveva scelto Bolzano (sei colpi) e Trento (un colpo, a Romeno) non a caso, visto che in Alto Adige, più che altrove, sono particolarmente diffusi i distributori bancomat dalla caratteristica forma “a colonnina”, decisamente più agevoli da asportare. (ma.ce.)

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