La Banda di Belluno rinnova maestri e divise. E cerca sostenitori
Nuovo consiglio direttivo e nuovi maestri, Andrea Gasperin e Sandro De Marchi
I due nuovi maestri Andrea Gasperin e Sandro De Marchi
BELLUNO. Repertorio rivisitato, due nuovi maestri, e quando le finanze lo permetteranno anche nuove divise.
La banda comunale di Belluno ha intrapreso un percorso di rinnovamento della sua immagine, per sfatare quel pregiudizio che la vede solo come quel gruppo di musicisti che si esibisce il 25 aprile o il 2 giugno, nelle cerimonie istituzionali, suonando le marce. «La banda è una realtà culturale di rilievo e una risorsa preziosa, e il nostro obiettivo è farla conoscere di più ai bellunesi», spiega il presidente, Alessandro Taffarel. Per sfatare la credenza che si è radicata nell'immaginario popolare i progetti sono diversi. Innanzitutto c'è un nuovo consiglio direttivo, poi ci sono due nuovi maestri, Andrea Gasperin e Sandro De Marchi, che hanno lavorato con il gruppo per dare una rinfrescata al repertorio. «Lo stiamo modificando radicalmente, perchè crediamo che ogni nuovo percorso debba avere nuovi progetti», spiegano. «A partire da gennaio abbiamo cambiato tutti i pezzi che eseguiamo, per dare il senso della svolta, pur con lo stesso materiale umano dell'anno scorso».
Sono una trentina i bandisti, e ci sarebbe bisogno di qualche rinforzo, soprattutto tra gli ottoni (corno e trombone in primis) e tra i clarinetti. L'idea è di arrivare a costituire un gruppo di 50 o 60 elementi, in grado di eseguire un repertorio che va dalla musica classica alle colonne sonore dei film, fino a quella popolare. Per ampliare il numero degli strumentisti si punta anche a promuovere la musica e gli strumenti a fiato attraverso concerti nelle scuole. Fondamentale, però, rimane ampliare la scuola di musica, cuore della banda: «Abbiamo corsi annuali di strumenti a fiato e percussioni (con insegnanti diplomati al conservatorio), e tutti con un costo simbolico di iscrizione annuale», spiega Taffarel.
«Gli strumenti inoltre vengono concessi gratuitamente ai principianti, in modo che possano avvicinarsi alla musica senza affrontare grosse spese iniziali». La banda offre inoltre la possibilità di «fare musica», di mettere in pratica quanto appreso: «Suonare in gruppo dà una motivazione, permette di crescere e anche di divertirsi, di ampliare i propri orizzonti espressivi», aggiunge De Marchi. I corsi sono aperti a tutti, basti pensare che il suonatore più giovane al momento ha 10 anni, il più anziano ne ha 60.
Per dare una svolta alla propria immagine, però, non si può prescindere da un restyling delle divise, che ormai sono datate. «Abbiamo in mente di farlo, ma servono fondi», spiega Taffarel. La soluzione non è poi così lontana: l'idea è di appoggiarsi alla legge regionale sulla tutela dell'identità veneta, elaborando delle divise che riprendano elementi tradizionali, ma rivisitandoli in chiave moderna. C'è già un progetto, che ha visto coinvolti il Museo di Serravella e le studentesse del corso moda dell'istituto Brustolon, ma serve l'appoggio del Comune. «Speriamo ci diano un appuntamento, perchè ne abbiamo già presi quattro e ce li hanno sempre disdetti un paio di giorni prima», conclude Taffarel.
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