La biblioteca di Belluno pronta a riaprire: «Le regole sono rigorose»

La chiusura nove mesi fa. A disposizione solo servizio prestito e sala lettura. Perale: «I libri saranno sottoposti a quarantena. Stanze areate ogni ora»

BELLUNO

Chiusa dal 16 dicembre, dovrebbe riaprire i battenti, seppure parzialmente e in altra sede, entro la fine di settembre. Parliamo della Biblioteca Civica che, dopo tante tribolazioni, sembra finalmente in grado di tornare a erogare una parte dei suoi servizi, dal prestito libri alla sala lettura.

La chiusura, nove mesi fa, era stata dettata dai lavori di ristrutturazione a Palazzo Crepadona. Poi l’inatteso lockdown per la pandemia. Da allora – come scrive nella sua interrogazione il consigliere comunale Raffaele Addamiano – sono chiusi le due sale di lettura, il servizio di emeroteca, la sala con opere di consultazione generale, la sala dei cataloghi, il servizio prestito degli oltre 100 mila documenti disponibili all’interno del Servizio Bibliotecario nazionale, l’accesso al prestito inter-bibliotecario e tanti altri servizi.

Ora, sembra ormai prossima l’apertura delle due sale lettura provvisorie ricavate a Palazzo Bembo, in attesa della riapertura della Crepadona: «I lavori in corso nel palazzo che ospita la biblioteca vanno avanti spediti», spiega l’assessore Marco Perale, «nonostante i ritrovamenti di epoca romana che sono stati fatti al suo interno».

E proprio all’interno della Crepadona si trovano sigillati tutti i documenti della biblioteca: «Abbiamo deciso questa soluzione, perché lo spostamento a palazzo Bembo di tutto il materiale avrebbe comportato una spesa superiore ai 200 mila euro», spiega Perale. «Bene, dopo aver risolto il problema legato alle porte trasparenti da installare laddove non erano previste, le due sale lettura che abbiamo recuperato nell’ex ospedale sono sostanzialmente pronte. Quindi posso dire che la riapertura del servizio bibliotecario è ormai questione di giorni».

Tutt’altro che semplice, secondo Perale, riuscire a garantire tutte le norme anti-Covid per la sicurezza del personale e degli utenti: «Il problema non riguarda tanto il distanziamento sociale, quanto la sanificazione del materiale che viene consultato. Prendete un libro o un giornale: se al bar uno può leggerli e rimetterli al loro posto a disposizione di un altro cliente, lo stesso non vale per la biblioteca, dove i documenti prestati o consultati in loco devono essere messi in quarantena. E poi per accedere ai locali bisognerà prenotarsi, lasciando i propri dati e il numero di cellulare. Locali che ogni ora devono essere lasciati vuoti per essere arieggiati. Queste sono le regole, che varranno almeno fino alla prossima primavera».

Macchinose anche le procedure per il prestito dei libri: «I documenti da consultgare o da portare a casa», spiega l’assessore, «dovranno essere ordinati e ritirati nel giro di 24-48 ore, a seconda del singolo caso. Anche perché, non è proprio possibile pensare che il personale possa fare spola tra il Bembo e la Crepadona più volte al giorno. Come si potrà immaginare, stiamo navigando a vista. Le procedure sono complicate e ciò è dimostrato dal fatto che la gran parte della biblioteche universitarie sono ancora chiuse al pubblico». —


 

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