La bici e le ruote quadrate spiazzano lo Scientifico
“Si può pedalare agevolmente su una bicicletta a ruote quadrate?”. La domanda della seconda prova ha messo in difficoltà gli studenti dello Scientifico
BELLUNO. “Si può pedalare agevolmente su una bicicletta a ruote quadrate?”. Questa la domanda da cui prendeva spunto uno dei due problemi scelti dal Miur per il liceo scientifico come seconda prova dell’esame di Stato. Un problema che, insieme all’altro proposto, ossia lo studio di una funzione, ha lasciato un po’ spiazzati anche gli studenti del “Galilei” di Belluno, ieri tornati sui banchi di scuola insieme ai loro colleghi delle altre scuole per il secondo degli scritti, diverso per ogni indirizzo di studio.
Allo
scientifico
il compito, come da tradizione, è di matematica. E, come evidenziato dagli studenti intervistati, non era particolarmente semplice. «Durante l’anno siamo stati preparati bene con le simulazioni, ma ci siamo trovati davanti a quesiti un po’ complessi», commenta Cristian Doriguzzi, il terzo a uscire dall’aula. «Avevamo sei ore di tempo, ma ci sono volute tutte. Il primo problema prendeva spunto da un caso pratico, la bici esposta al MoMath-Museum of Mathematics di New York. Ho preferito evitarlo e scegliere il secondo, che mi sembrava più fattibile».
«Ci aspettavamo un compito più semplice», fanno eco Maddalena Menegardi e Leonardo Oliveri, che hanno scelto il problema della bicicletta. Di parere simile Giovanni Da Pian: «Erano problemi di livello elevato. Io ho optato per quello che prevedeva lo studio di una funzione». Per ognuno dei due problemi c’erano 10 quesiti, articolati su vari livelli di difficoltà, tra cui i maturandi dovevano sceglierne cinque. «Fra le domande del problema sulla bici c’era un quesito sulla probabilità, di una tipologia che in classe non avevano affrontato», dice Jessica Rapisardi. Ludovica Martuscelli ha giudicato il compito «nella norma», ma i suoi compagni hanno ricordato la bravura della ragazza in matematica.
Abbastanza sereni gli studenti dei
licei “Renier
”. La traccia per l’indirizzo scienze umane verteva sull’analisi del concetto di cultura nella società di massa e le sue implicazioni pedagogiche. «Il tema era un po’ banale», affermano Vittoria Guarino e Marina Sacchet. «Ci aspettavamo qualcosa di più attuale e diverso dal solito. Stesso giudizio per le tracce della prima prova: tecnologie e società di massa sono argomenti di cui si parla spesso. Pensavamo uscisse la Brexit, per fare un esempio, o le unioni civili e il terrorismo».
Per l’indirizzo scienze umane-opzione economico sociale la prova era di economia, con due grafici che mettevano in rapporto il tasso di disoccupazione con quello di crescita del Pil. «Ci aspettavamo qualcosa di diritto, visto che l’abbiamo tanto studiato durante l’anno», il giudizio di Brando Prizzon, Valentina Forlin ed Elisa Bogo. «Al primo impatto la prova era un po’ complessa, ma ragionandosi su si poteva completare».
I ragazzi del
linguistico
hanno invece dovuto affrontare una prova di inglese, divisa in quattro tracce: attualità, ambito storico, artistico o letterario. Si andava dalla critica artistica alla povertà negli Stati Uniti. «Non era male», sottolineano Anna Tormen, Eleonora Caldart, Sara De Cassan, «sinceramente siamo più preoccupate per la terza prova di lunedì».
Soddisfatti per la riuscita dello scritto di ieri Jacopo D’Altilia e Amerigo Spano, dell’indirizzo musicale, che si sono cimentati in un’analisi strutturale e armonica sulla base di un brano di Casella.
Un po’ preoccupati, invece, alcuni maturandi dell’Istituto tecnico commerciale
“Calvi”
. «Dovevamo redigere un bilancio e un budget degli investimenti», spiegano Mattia Lapenta e Silvia Coppola, indirizzo marketing. «Ci aspettavamo qualcosa di meno complesso».
Articolato ma fattibile il compito proposto all’indirizzo turistico. «Si trattava di scegliere una località turistica ed elaborare un business plan», afferma Riccardo Bogo.
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