La Biennale sul Rite e oggi gli yack di Messner

Nell’ex caserma sulla strada verso la cima del monte da ieri espongono 50 artisti mentre il “re degli ottomila” dà l’altolà a Cibiana: «Quassù o me o le mucche» 

CIBIANA. Ecco la “magia di Cibiana”, così come la chiama sempre Luciana Furlanis, il sindaco.

Sali sul monte Rite, sosti nell’ex caserma, da dove in guerra si sparava, e ti trovi in una specie di babele di lingue.

Alla Biennale di Cibiana, insomma, come a quella di Venezia. Ti parlano in giapponese, piuttosto che in russo, in cinese, finlandese, sloveno, arabo, tedesco, inglese, spagnolo, estone, albanese e via dicendo.

Ben 50 gli artisti che da ieri espongono le loro opere, al solo invito di Paivi Tirkkonen, l’anima di questa manifestazione.

Pagano, per esserci. E si pagano pure l’ospitalità; hanno riempito l’albergo Remauro, gli alberghi di passo Cibiana, numerosi appartamenti dell’ospitalità diffusa.

«Questa è la Cibiana che mi piace. Davvero una piccola Katmandu, come ho sempre sognato», commenta Reinhold Messner, il “re degli ottomila”; che ha voluto esserci a questa giornata, nonostante i numerosi impegni.

Lassù, appena 100 metri più in alto, sulla cima del Rite, c’è il suo museo, quello fra le nuvole, che aprirà oggi.

E dove quest’estate si potranno ammirare, attraverso i quadri ed i filmati, le arrampicate dell’impossibile.

Prima, però, una sosta in questa caserma, trasformata in uno scrigno, che resterà visitabile sino alla fine di ottobre.

«La Magnifica è orgogliosa di ospitare tanti promettenti artisti», ha detto il presidente Renzo Bortolot, salutando a nome di tutto il Cadore, «che fanno delle Dolomiti Unesco un unicum anche di cultura. Tutta da vedere».

Il sindaco Furlanis ha osservato che questo supplemento di iniziative e di attrazione turistica «corrisponde a quella genialità che Cibiana rappresenta».

E che, secondo Messner, potrebbe essere ulteriormente assecondata. Magari – come qualcuno ha pensato – con la prossima galleria delle sue opere al Taulà dei boss. Messner, intanto, ha ribadito la necessità di progettare un nuovo modo di salita al monte Rite, una micro funivia o cabinovia al posto delle navette che risultano sempre più polverose, portando disagio ai numerosi escursionisti che continuano a salite a piedi fino ai 1281 metri della vetta del Rite.

Questa mattina, intanto, Messner si renderà protagonista di uno spettacolo unico: condurrà all’alpeggio i 20 yack della sua mandria, partendo a piedi proprio dalla caserma.

«Sarà un’opera d’arte anche questa», ha commentato ieri, «è l’unica transumanza del genere che avviene oggi in Italia».

Messner l’ha detto chiaro e tondo, ieri al sindaco e al suo capotecnico, Mauro Pupulin.

«Se quassù permetterete di far arrivare le mucche, io me ne andrò».

Ma ha ricevuto immediatamente le più ampie rassicurazioni.

Intanto quest’estate inizia con un cambio di gestione al rifugio Dolomites. L'alpinista e l'esploratore, insomma, continua ad immaginare per Cibiana uno sviluppo turistico alternativo a quello di massa che, secondo lui, sta invadendo e snaturando le Dolomiti, anche se sono patrimonio dell'umanità

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi