La Birra del Grillo cresce in fatturato e punta ad allargarsi
SAN PIETRO DI CADORE. Micro birrifici crescono. È il caso della "Birra del Grillo" di Luca De Zolt, il figlio di Maurilio, il famosissimo campione di sci di fondo. Sede a Presenaio, nel Comune di San Pietro, questa piccola azienda prende l’avvio dieci anni fa.
«Un semplice hobby all’inizio - spiega Luca - nato anche dalla constatazione che la birra è costituita al 90% da acqua, e noi qui in montagna di acqua buona ne abbiamo in abbondanza».
Poi pian piano l’attività è cresciuta, fino a diventare un lavoro sempre più impegnativo, che Luca combina con quello alla Metallart di Cima Gogna, che adesso è diventato un part-time proprio per poter star dietro al meglio alla produzione di birra.
Così nel 2016 sono stati prodotti 190 ettolitri di birra e per quest’anno si punta ai 230 ettolitri.
«In questo modo arriviamo quasi al limite della capacità dell'impianto che ha tre fermentatori, più un quarto di riserva. L’investimento iniziale per le apparecchiature è stato di 100.000 euro, il fatturato dello scorso anno di 80.000 euro, compresa Iva, un 30% in più del 2016».
Ed ora Luca punta ad allargarsi, cercando una nuova sede. «Le opportunità non mancano, ma l’investimento per un nuovo immobile è importante e devo fare bene i conti. Certo, crescere ancora mi piacerebbe, ma devo stare molto attento a fare il passo secondo le mie possibilità». Intanto, anche grazie ad un addetto commerciale, Mirko Doriguzzi, che ha iniziato a collaborare con lui, Luca ha incrementato la produzione e la vendita di birra, partecipando a manifestazioni e fiere.
«Sono stato due week end ad Agrimont (venduti 400 litri), poi a Motor Event (300 litri) sempre alla Fiera di Longarone ed il nostro prodotto è stato molto apprezzato».
Cinque i tipi di birra prodotti: la "ParNèi" (che gioca sul nome in dialetto del paese di origine, Presenaio, ma significa anche "per noi") una classica bionda tipo pils. Poi la "ParNadà", una doppio malto di otto gradi, prodotta solitamente da settembre a dicembre e venduta quindi nel periodo natalizio (Par Nadà, cioè per Natale); la "WeizeNèi", una weizbeer, birra di malto d'orzo e frumento, la "Piai" (Piave) e la "Comelgo" (Comelico) fatta con il miele di Lorenzo De Candido, giovane apicoltore di Santo Stefano di Cadore. Ma Luca produce anche birra su commissione, come per la Pro Loco di Limana per la quale fa una birra col locale miele di castagno; e fa anche una birra con la zucca per la Pro loco di Caorera, sulla sinistra Piave. La lavorazione parte dalla schiacciatura del malto, tedesco o belga, prima cotto per trasformare gli amidi in zuccheri (ammostamento), poi bollito ed addizionato con luppolo, un fiore che dà l'amaro e l'aroma e che è anche un conservante naturale. In un giorno si possono produrre anche 1.000 litri di birra, poi messa a maturazione nei fermentatori per circa due settimane. Alla fine del processo, la ditta produce circa 1.500 litri al mese, per 3.000 bottiglie da mezzo litro, disponibili anche in fusti da 10 o 20 litri per pizzerie, bar, ristoranti. Dapprima era commercializzata soprattutto nel Bellunese, poi il mercato si è allargato fino a contare 150 clienti, sia grazie ad internet, sia per la decisione di avere un testimonial d'eccezione come Maurilio De Zolt. «La mia birra - conclude Luca - è un prodotto artigianale e quindi costa un po' di più, da 4 a 5 euro la bottiglia da mezzo litro al pubblico: ma punto molto sulla qualità. Questa è la mia filosofia: bere meno ma bere meglio».
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