La Birreria Pedavena riparte: «Cinquecento posti tra sale e giardino in totale sicurezza»

Lionello Gorza: «Ho 86 dipendenti fissi e 30 a chiamata». «Il mio pensiero va ai colleghi con locali troppo piccoli»

PEDAVENA

I pensieri, i dubbi, le oggettive difficoltà. Ma Lionello Gorza non si è demoralizzato, anzi. Così ora il numero uno della Birreria Pedavena è pronto ad offrire il servizio più sicuro ed efficiente possibile, coadiuvato dalla sua squadra di dipendenti.

Dopo aver aperto negli ultimi giorni in via esclusiva per il servizio di mensa dedicato agli operai, lunedì il locale noto in tutta Italia riprenderà l’attività di ristorazione a pieno regime.

Certo, parlare di pieno regime appare forzato di questi tempi. Però, prenotando, chiunque potrà garantirsi un posto a sedere e tornare a degustare una buona birra, accompagnata da qualche specialità culinaria. E poco non è, dopo aver trascorso un paio di mesi barricati nelle proprie abitazioni.

Signor Gorza, come sono stati le settimane di lockdown?

«Pensierose. Comunque ne ho anche approfittato per riposare, dovendo rimanere giocoforza casa. Sa qual è stato il problema principale?».

Prego.

«Il vedere da vicino la crisi di un settore che mai avremmo pensato potesse incontrare delle difficoltà. Anche nei momenti più difficili dal punto di vista dell’economia, abbiamo sempre dato per scontato che il turismo non incontrasse ostacoli, potendo contare sulle bellezze naturali, culturali ed architettoniche della nostra Italia. La pandemia ci ha risvegliato bruscamente. Ad ogni modo lunedì riapriamo e ripartiamo».

Già, ma come?

«In piena sicurezza, questo posso assicurarlo».

All’atto pratico, quali novità presenterete alla clientela?

«Una riduzione di oltre la metà dei posti disponibili nelle sale interne. Non avremo plexiglass sui tavolini ma solo sulle panchine comuni, in modo da dividere le varie postazioni. Proprio domani (oggi, ndr.) verrà svolta la sanificazione attraverso un intervento di una ditta specializzata. All’ingresso posizioneremo un desk nel quale gli avventori del locale riceveranno informazioni riguardanti il posto dove sedersi. Il monouso prenderà il sopravvento nelle bustine di olio, sale e simili, il pane sarà confezionato e non sfuso, il personale indosserà mascherine e guanti e così via. Certo, a pochissimi giorni dal via non vi sono neppure le normative chiare e ben specificate…».

Costi?

«15 mila euro di investimenti. Non pochi. E che noi possiamo ritenerci fortunati a livello di spazi. Ma il pensiero va a chi ha locali più piccoli e con minori margini di manovra».

Tornando proprio ai posti disponibili, che numeri ci fornisce?

«Da 600 posti interni scenderemo a circa 220. All’esterno potremo garantirne 300».

Quanti sono i dipendenti del mondo Birreria Pedavena?

«Ne ho 86 fissi con i quali ripartiremo regolarmente da lunedì, dopo adeguata formazione online. A loro se ne aggiungono una trentina che solitamente d’estate davano una mano nelle giornate di massimo afflusso. Una parte variabile e condizionata da quale sarà la risposta delle persone. Riprenderanno le consolidate abitudini o la paura prenderà il sopravvento per un po’, tenendo lontani i clienti dai ristoranti?».

Da presidente del Consorzio Dolomiti Prealpi, ha delle idee sul futuro del turismo in provincia?

«Mi ritengo ottimista. La posizione delle nostre montagne e vallate credo potrà richiamare i turisti veneti ed italiani. Gli spazi non mancano, la natura… beh la natura è qualcosa di eccezionale. Al tempo stesso perderemo il cliente straniero sul quale puntavamo molto». —
 

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