La Buona scuola, esclusi duemila precari
BELLUNO. Almeno 2000 docenti precari della provincia di Belluno vedranno sfumare, dal prossimo anno, la possibilità di avere una supplenza.
Infatti, con il decreto “la Buona scuola” e con l’introduzione della cosiddetta “banca ore” e “dell’organico funzionale di rete” verranno eliminate le supplenze fino a 30 giorni.
Questo esercito di precari, per lo più iscritti nella graduatoria di terza fascia di istituto, non avrà praticamente più la possibilità di lavorare. E su questo insorgono i sindacati e anche gli stessi insegnanti interessati dal provvedimento.
A prendere posizione è la Gilda degli insegnanti, con la segretaria provinciale Milena Zucco. «Se da un lato è positiva l’introduzione dell’organico funzionale di rete, perché porterà all’assunzione, a livello nazionale di circa 80 mila docenti, questo sistema, però, impedirà di fatto l’accesso alle supplenze ai precari presenti nelle graduatorie di istituto».
Infatti, «l’organico funzionale avrà il compito di coprire proprio le supplenze e di occuparsi dell’ampliamento dell’offerta formativa», precisa Zucco che prosegue spiegando: «Il numero di assunti in questa categoria non copre il fabbisogno annuale di supplenze brevi cioè fino a 30 giorni. A questo deve aggiungersi anche l’istituzione della banca ore che prevede il recupero dei giorni di vacanza dei docenti sotto forma di supplenze. Secondo quanto sappiamo, infatti, un docente potrà mettere a disposizione circa 10 ore annue di lavoro in più non retribuite che serviranno per tappare i buchi dei colleghi assenti».
Zucco fa presente che a risentirne di più di questa preclusione ai precari di entrare a scuola, saranno proprio le scuole primarie «dove si concentra il 75% delle supplenze fino a 15 giorni, percentuale che sale fino al 90% per le supplenze fino a tre giorni».
Le uniche graduatorie di istituto a cui si potrà ancora continuare ad attingere saranno quelle di seconda fascia, mentre per la terza fascia ogni possibilità sarà tolta. Un disastro quindi su tutti i fronti, visto che proprio in questa fascia ci sono il maggior numero di docenti che però pagano lo scotto di non avere l’abilitazione.
Ma la segretaria della Gilda si dice preoccupata anche per il dimezzamento delle ore di esercitazioni pratiche per molte discipline di laboratorio. «E questa non è certo una buona pratica per la scuola, visto che comunque questi laboratori sono importanti in certi indirizzi di studio», precisa Zucco che conclude sottolineando come sia importante «che il ministero riveda e potenzi il monte ore degli insegnanti di laboratorio negli istituti tecnici e professionali».
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