La carica dei quarantamila fa più ricca la Fiera delle Anime di Arsiè

Grande successo organizzativo per la manifestazione vecchia di 353 anni. Trecento bancarelle, la gastronomia e tanti eventi hanno riempito la giornata 

Un viavai continuo, strade intasate di gente, turnover costante ai parcheggi fino a pomeriggio inoltrato e tantissima gente che se n’è andata con le borse piene di acquisti. Un’invasione stimata di quarantamila persona ha fatto grande ieri Arsiè con la sua Fiera delle anime, vecchia 353 anni eppure sempre attuale. Un’edizione che ha visto il pubblico delle grandi occasione grazie a una giornata in cui il tempo ha dato una mano decisiva, alle circa trecento bancarelle, alla ricca offerta gastronomica e di eventi collaterali. Tutto il paese è stato coinvolto: fisicamente nel senso che l’esposizione partiva dalla chiesa di San Micel sviluppandosi ben oltre la piazza centrale e coinvolgendo anche la zona degli impianti sportivi; sul piano organizzatico con il redivivo comitato della Fiera delle anime che ha visto Comune, Pro loco e volontariato lavorare insieme per dare alla Fiera un’immagine rinnovata senza abbandonare la tradizione.

«Uno splendido risultato di squadra», commenta soddisfatto il sindaco Luca Strappazzon che ha girato la Fiera in lungo e in largo per verificare che tutto si svolgesse nel migliore dei modi. «Abbiamo lavorato per rinnovare l’offerta degli stand e siamo riusciti a mettere insieme una gruppo di persone che ha garantito un’eccellente organizzazione e la sicurezza dei visitatori», afferma il sindaco. «Mi riferisco ai dipendenti e ai vigili del Comune, ai carabinieri, alla Protezione civile ci Arsiè, Lamon, Fonzaso, Sovramonte, Feltre e Montebelluna che ha presidiato i parcheggi e indirizzato al meglio i visitatori. Poi abbiamo avuto le Giacche verdi a cavallo che hanno tenuto d’occhio la sicurezza ed evitato che ci fossero furti nelle auto o borseggi».

«È stata l’edizione del rilancio», afferma il presidente della pro loco, Romano Gobbi. «Ci siamo buttati alle spalle il passato, ora si guarda avanti. Abbiamo avuto visitatori da tutto il Veneto, dal vicino Trentino e ho visto qualcuno anche dalla Lombardia. Abbiamo iniziato a creare dei poli dedicati all’artigianato e all’agricoltura che diano una connotazione più forte alla fiera, senza tralasciare il ruolo delle bancarelle. Quest’anno erano circa 300 e abbiamo dovuto dire no a 70 espositori».

L’afflusso era già importante a metà mattina e il serpentone di gente è andato ingrossandosi con il passare delle ore. In tanti hanno acquistato: bastava attendere ai parcheggi per vedere le persone con le borse del acquisti. Ottimo riscontro anche per gli stand gastronomici: da quello agli impianti sportivi del quartiere Duomo che offriva un menù completo, ai vari punti sparsi per il paese con panini, snack, dolci per accontentare tutti i gusti. —




 

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