La casa di riposo diventa Rsa per disabili

Sovramonte, la giunta ha chiesto di classificare la struttura appena completata come centro di riferimento del territorio

SOVRAMONTE. Sarà la prima e l’unica Rsa (residenza sanitaria assistita) per disabili, cioè pazienti costretti a letto e affetti da malattie progressive e invalidanti: è la casa di riposo di Sovramonte, ormai finita e arredata.

L’amministrazione Dalla Torre ha chiesto alla conferenza dei sindaci e all’Usl di Feltre l’inserimento della struttura nel piano di zona come unico centro di riferimento del territorio per patologie che richiedono un impegno assistenziale dedicato e per assistiti che necessitano di essere mobilizzati e curati in un certo modo.

«La richiesta è stata recepita proprio per completare il ventaglio di offerte assistenziali nel territorio», dice il sindaco Federico Dalla Torre. «Il nostro centro servizi, nato come casa di riposo per anziani in condizioni di autosufficienza ma già attrezzato per la disabilità, si qualificherebbe così come un’offerta aggiuntiva che attualmente manca nel panorama assistenziale della nostra Usl. La struttura è nuova, arredata con i criteri di funzionalità e comfort ed è dotata di sistemi per la mobilizzazione degli ospiti. Ha l’aspetto di un albergo a cinque stelle e noi siamo convinti possa diventare uno dei fiori all’occhiello dell’assistenza territoriale, proprio per la sua specificità come centro per disabili».

Per la gestione, il Comune si è affidato all’Ipab Casa Charitas di Lamon che sta lavorando di consulenza per la ricoversione della struttura da centro per autosufficienti a Rsa per disabili. «Questa trasformazione comporterà anche l’incremento del personale addetto all’assistenza, per cui si conta di aumentare le assunzioni da dieci, quelle previste nel progetto originario, a venti unità».

E’ sull’evoluzione, o meglio sull’involuzione, dello stato degli anziani, sempre più vecchi e malati, che dal Comune di Sovramonte era stata inoltrata una richiesta alla conferenza dei sindaci dell’Usl 2 a dicembre: riconvertire il centro servizi da anziani autosufficienti ad anziani non autosufficienti.

Ma poi, per non esacerbare la concorrenza fra case di riposo, il Comune – di concerto con l’esecutivo dei sindaci e con l’Usl – ha orientato la scelta sulla disabilità. Comunque sia, il cambio di status comporta una modifica delle quote a carico degli ospiti: chi è in condizione di autosufficienza non riceve la quota di rilievo sanitario che passa la Regione. E comporta anche una modifica degli standard, che significa personale di assistenza in più, la presenza di infermieri e altri requisiti infrastrutturali.

Il Feltrino, peraltro, è considerato sovradimensionato a livello di quote assegnate. Difficile pensare che la Regione ne sganci altre per la non autosufficienza. Diverso il caso se si considera la disabilità, con i suoi aspetti sanitari. Ma bisogna che ci sia una sola struttura. Ed è Sovramonte ad essersi candidato.

Laura Milano

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