La casa di riposo non pagata diventa peculato
San Tomaso. Erano stati gli assistenti sociali a segnalarlo e a mattere nei guai il figlio di un anziano
SAN TOMASO. Silvano senior era in casa di riposo, Silvano junior non pagava le rette mensili. Il giovane era amministratore di sostegno del padre, ma aveva accumulato un debito sui 16 mila euro con la struttura per anziani di Taibon. Il cui costo era di 980 euro al mese, che l’uomo sarebbe riuscito a pagare completamente solo con l’aiuto del Comune di Agordo, nella persona dell’allora vicesindaco Sisto Da Roit.
La situazione debitoria era stata segnalata dagli assistenti sociali e questo ha innescato il procedimento penale per peculato a carico di Silvano Grava junior, che è accusato di essersi appropriato di una somma sui 20 mila euro, avendo a disposizione le tre pensioni del padre: vecchiaia, invalidità ed estera erogata dalla Svizzera. Un importo complessivo sui 1.400 euro, con i quali bisognava pagare l’affitto della casa e dal quale sarà sottratto il quinto per un finanziamento non onorato.
Ieri i giudici hanno ascoltato il nuovo amministratore di sostegno, un’avvocato che, al momento di subentrare a Silvano Grava junior, ha trovato il conto corrente dell’anziano prosciugato, salvo qualche euro, ed è stata costretta ad aprirne subito un altro ad uso esclusivo nel quale far accreditare il vitalizio. Eppure nel 2008 c’era una provvista di 18 mila euro, che è stata progressivamente dilapidata a colpi di prelievi tra i mille e i duemila euro. Cosa ne faceva il futuro imputato? A sentire la testimone, comprava della tecnologia all’avanguardia.
Ma oltre al peculato viene contestato il rifiuto di atti d’ufficio, perché il suo compito non era solo quello di gestire il patrimonio, ma anche di scrivere un rendiconto annuale: un documento che contiene una descrizione delle attività svolte e delle condizioni di vita dell’anziano. È obbligatorio, ma in questo caso non sarebbe stato né redatto né presentato. Mentre la circonvenzione d’incapace è prescritta.
Sentita anche la legale rappresentante di una società di consulenza finanziaria e commerciale, che aveva accordato un finanziamento di 10 mila euro all’anziano tramite una finanziaria. Sessanta rate da 241 euro, per le quali non sono emersi particolari problemi. Non è stato ascoltato un altro componente della srl, perché non avrebbe aggiunto molto ed era in bermuda. Quanto al bancario, non aveva mai visto senior, mentre conosceva junior, che è difeso dall’avvocato Garlet. Detto che l’anziano è parte civile con Hofer, il collegio ha rinviato al 7 giugno per un ultimo testimone e la discussione.
Gigi Sosso
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