«La caserma resta lo dice il prefetto»
ARSIÈ. «Nessun rischio di smantellamento della caserma di Arsié, nemmeno nel caso in cui dovesse essere realizzata quella di area vasta a Fonzaso. Questa è stata l’assicurazione che ci ha dato il prefetto quando abbiamo chiesto l’incontro per capire gli sviluppi sul mantenimento di due stazioni dei carabinieri distinte». A dirlo è il sindaco Luca Strappazzon, che aveva già avuto modo di manifestare ai colleghi dell’area del Feltrino occidentale la volontà di tenere, se confermata dall’Arma, la caserma a presidio del paese e di un territorio sensibile com’è quello di Arsié a ridosso della Valsugana.
Arsié infatti non ha sottoscritto l’accordo con Fonzaso, Lamon e Sovramonte, per la possibile realizzazione di una caserma a valenza comprensoriale d’area, in prossimità dell’area industriale di Fonzaso. «La stazione di Arsié è stata realizzata negli anni Novanta, al servizio anche di Fonzaso dove la caserma non risultava adeguata, ed è stata subito dotata di alloggi per i militari e di tutte le strutture a norma richieste, dalla cella agli uffici», spiega Strappazzon. «La rassicurazione del prefetto, anche se la decisione finale spetta comunque all’Arma, ci mette tranquilli. Ci è stato fatto capire che la caserma è a norma e che il nostro territorio va presidiato proprio in quanto sito sensibile».
Quella di Lamon, invece, non sarebbe a norma nemmeno se l’attuale edificio fosse soggetto ad un intervento di ristrutturazione radicale e funzionale. Lo conferma il sindaco Ornella Noventa che qualche mese fa ha ricevuto questa risposta dal comando provinciale di Belluno, retto dal colonnello Sulpizi.
«Durante l’incontro al quale erano presenti sia il capitano La Chimia di Feltre che il sindaco di Sovramonte, ho chiesto se fosse possibile riportare il comando dei carabinieri a Lamon nella caserma ristrutturata. Mi è stata data risposta negativa. Si sarebbe dovuto optare per la costruzione di un nuovo edificio. Ci siamo chiesti se fosse stato economicamente vantaggioso investire una grande quantità di denaro attingendo a più annualità dei fondi di confine per realizzare un’opera che avrebbe potuto ospitare al massimo un presidio di cinque carabinieri».
A quel punto, di comune accordo fra sindaci di Lamon, Fonzaso e Sovramonte, a fine anno è stata inviata al prefetto e ai vertici dell’Arma un documento di intenti per la costruzione di un nuovo edificio.
L’area è ceduta dai Comuni che ne sono proprietari e diventerebbero proprietari dell’immobile. Fra novembre e dicembre si sono tenuti numerosi incontri fra sindaci interessati, il viceprefetto De Rogatis, i vertici bellunesi dell’Arma, il responsabile del Demanio e il presidente del comitato paritetico dei fondi di confine, Roger De Menech.
«Tutte le parti hanno confermato la valenza dell’opera», dice Noventa. È già stato redatto il progetto di fattibilità dallo studio tecnico Plintos. E a breve sarà predisposta la scheda tecnica per la richiesta di fondi. La struttura, se otterrà l’autorizzazione, prevede la presenza di circa 14 militari, contando anche i carabinieri forestali che hanno già sede a Fonzaso, un numero adeguato alla vastità del territorio.
Laura Milano
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