La caserma Zannettelli regalata alla città di Feltre

Nel nome del federalismo demaniale ieri il sindaco Perenzin ha ricevuto le chiavi dell’ex complesso militare

FELTRE. La caserma Zannettelli torna alla città. «Vi mostro le chiavi», ha esordito ieri il sindaco Paolo Perenzin, ricevendole dalle mani di Vincenzo Capobianco, direttore dell'Agenzia del Demanio, responsabile valorizzazioni, vendite e progetti speciali della direzione centrale Gestione patrimonio immobiliare dello Stato, dopo la consegna del bene da parte della Difesa. Un doppio passaggio formalizzato all'ora di pranzo in sala degli Stemmi, dove sono stati sottoscritti i verbali, al termine di un sopralluogo congiunto comando militare-amministrazione-Demanio.

Decisivo è stato anche l'intervento del generale dell'Aeronautica Mario Martinelli, nato a Verona, ma feltrino d'adozione, che con discrezione ha mosso gli ingranaggi giusti: «Chiudendo la mia attività a Roma e tornando a Feltre, che considero città natale anche se non ci sono nato, mi sono chiesto come mai questa bellissima area non venisse utilizzata», racconta il generale. «Parlando con degli amici, ex collaboratori, sono riuscito a vedere che la cosa si poteva fare, rivedendo le attenzioni sugli elenchi. Mi ha fatto piacere constatare che tutti erano indirizzati al fine che è stato raggiunto. Non posso che essere contento e il mio inserimento in quel di Feltre è ancora più tranquillo». Perenzin non esita a definirlo «un momento storico per la città», che si riappropria dell'ex caserma degli alpini, amore senza fine. Era una mattina triste, quel novembre di dieci anni fa quando si è conclusa la cerimonia di saluto alla città del 7° Reggimento Alpini. È stata una mattinata di felicità e soddisfazione quella di ieri.

La parola magica è federalismo demaniale, cioè la cessione di beni agli enti locali per dare loro un patrimonio inutilizzato dal Demanio, che fatica a gestirlo quanto a manutenzione. «Avevamo fatto da tempo richiesta di poter avere la Zannettelli. L'anno scorso ci era stata data una risposta negativa, nei confronti della quale abbiamo fatto istanza di riesame, tuttora in corso. Nel frattempo sono intervenuti ulteriori passaggi per cui si è resa possibile la consegna anticipata al Comune, innanzitutto per una custodia», spiega Paolo Perenzin. «Da qua in poi decorreranno i tempi per predisporre gli atti necessari per fare uno studio di fattibilità per la valorizzazione del complesso per quanto riguarda la parte storica (quella delle palazzine) e prendere in consegna la parte più recente (i magazzini, le cucine, le tettoie).

Su un bene di questa entità e strategico per la sua posizione, bisognerà fare un percorso che coinvolga il consiglio comunale intero e la cittadinanza. Potrà cambiare il volto della città». Ieri c'è stata la presa di visione del sito e il lavoro da fare è tanto, «ma non manca la voglia e c'è già chi sta scalpitando per dare una mano per poter ripristinare una prima funzionalità degli spazi». Una considerazione la fa anche il tenente colonnello Michele Culatti Zilli, rappresentante del Settimo: «Abbiamo sempre avuto ottimi rapporti di collaborazione con il Comune e siamo sicuri che le chiavi della caserma sono in buone mani». Infine i ringraziamenti del sindaco «alla Difesa, ai due comandanti del Settimo per tutti, Mega prima e Zamboni oggi, all'Agenzia del Demanio, all'ultimo prefetto della Provincia Barbato, che si è mosso l'anno scorso, oltre agli uffici del Comune che hanno seguito le pratiche».

Raffaele Scottini

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