La Cassa rurale di Cortina apre in città
BELLUNO. L’unica banca bellunese apre a Belluno. È stata inaugurata ieri la filiale di viale Europa della Cassa Rurale e Artigiana di Cortina d’Ampezzo e delle Dolomiti, una realtà nata nel 1894 dall’iniziativa di un parroco intraprendente e di 35 tra contadini e artigiani ampezzani. Da allora la banca ha cambiato più volte nome, ma si propone con lo stesso spirito: quello di essere un punto di riferimento per il territorio. In una giornata difficile per gli istituti di credito (ieri c’è stata l’assemblea di Veneto Banca) la Cra di Cortina ha portato in città anche Stefano Francescon, responsabile della vigilanza per Banca d’Italia nella filiale di Venezia, con parole rassicuranti per i risparmiatori bellunesi.
A piccoli passi ma con costanza, la Cra di Cortina ha aperto nove filiali con quella bellunese, mentre la prima fu a San Vito nel 1982 e in un periodo in cui le banche tendono a ridurre le loro filiali, il messaggio è positivo, come ha sottolineato il presidente Alberto Lancedelli: «Abbiamo fortemente voluto arrivare a Belluno per dare continuità alla nostra presenza sul territorio. Ci proponiamo come punto di riferimento per le famiglie e le imprese, con un approccio umano, attenzione e rispetto per le persone». La Cra di Cortina fa parte della Federazione veneta delle banche di credito cooperativo, dove è rappresentata dal vice presidente Giacomo Giacobbi: «E questi legami ci garantiscono, accanto alla nostra autonomia, la forza dei grandi istituti», ha proseguito Lancedelli, spiegando anche che questi istituti: «Non hanno scopo di lucro, ma seguono i principi mutualistici puntando a migliorare le condizioni delle comunità». Forza, entusiasmo, serenità e fiducia nel futuro sono state le parole chiave usate da Lancedelli, ma il direttore di Federecasse, Fabio Colombera conferma: «In un momento tanto difficile questo è un evento che dimostra coraggio. La Cra di Cortina è una delle banche più solide, patrimonializzate e continuative».
Non dimentica i tempi duri nemmeno Francescon: «L’apertura di un nuovo sportello è espressione di vicinanza al territorio, è un potenziale di crescita. Gli eventi tragici di questi giorni ci impongono di fare banca nel rispetto delle regole, condizione necessaria ma non sufficiente. Serve anche una clientela pienamente consapevole del prodotto che sottoscrive. Per questo serve più attenzione da parte della Banca d’Italia e degli operatori bancari».
A testimonianza dell’impegno di Cra Cortina a favore del territorio ha preso la parola il sindaco di San Vito di Cadore, Franco De Bon: «Dopo la disgrazia del 4 agosto siamo riusciti a ripristinare la seggiovia di San Marco. Quando sono stato eletto la società era in situazione veramente complessa e avevamo iniziato la procedura di liquidazione. Poi c’è stata la frana e il Comune non poteva finanziare la società che era in perdita. È anche grazie all’intervento finanziario straordinario che ci ha concesso la Cra di Cortina che siamo riusciti nell’impresa».
All’inaugurazione hanno portato i loro saluti il sindaco di Belluno, Jacopo Massaro e il presidente della Provincia Daniela Larese Filon e infine la benedizione da parte del parroco di San Gervasio don Andrea.(i.a.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi