La Cassazione ferma del tutto la centralina sul torrente Grisol a Longarone
La Cassazione mette la parola fine allo sfruttamento idroelettrico della valle del Grisol.
Con il finire del 2018 è infatti arrivata l’attesa sentenza che respinge definitivamente il ricorso della ditta ElettroConsult, intenzionata a creare una centralina nel torrente che si trova tra Longaronese e Zoldano all’interno del Parco delle Dolomiti Bellunesi. Si tratta della conclusione di una lunga battaglia che ha riunito varie sigle come Wwf, Comitato Bellunese Acqua Bene Comune, Mountain Wilderness e anche Cai, pescatori del bacino Maè Piave e il gruppo amici della Val del Grisol, con il successivo supporto anche del Comune di Longarone.
Negli anni si sono seguite diversi ricorsi e battaglie legali, autofinanziate dalle associazioni e dai cittadini anche con appositi conti correnti.
La prima fase è stata al Tribunale superiore delle acque che ha dato ragione alle varie sigle, sentenziando che la Regione – inadempiente e ben consapevole che il torrente era inadeguatamente classificato in stato “buono” ma in realtà era “elevato” – avrebbe dovuto applicare il principio di precauzione e non rilasciare la concessione. La ditta ha risposto con contro ricorsi, cercando di far riconoscere il corso d’acqua come “di non particolare valore ambientale”, fino all’ultimo atto in Cassazione a sezioni unite.
La Corte, riunita il 31 dicembre, ha quindi respinto l’ultimo ricorso di Elettroconsult condannandola a pagare 7200 euro più spese accessorie.
Tra le motivazioni c’è la salvaguardia degli obiettivi di qualità ambientale della zona, classificata come “elevata” ed intesa in tutto il suo complesso.
Grande soddisfazione dagli amici della Val del Grisol per l’esito. «Siamo tutti entusiasti – spiega il portavoce Piergiacomo De Cesero – dal 2011 stiamo lottando contro questo progetto per salvare la nostra valle, una delle più belle ed incontaminate del Parco. Non è stato un percorso facile: per fare i due ricorsi abbiamo speso, noi e le altre associazioni coinvolte, per due volte 12mila euro, frutto degli aiuti dei cittadini e dei soci delle varie associazioni. Per fortuna la seconda volta ci ha aiutato il Comune che ha messo 5000 euro».
«Il nostro impegno per proteggere la valle non finisce qui – continua De Cesero – lo scorso ottobre il maltempo ha fatto tanti danni. Boschi caduti, impianti delle teleferiche danneggiati, così come ci sono stati problemi a sentieri, ponti e fabbricati rurali. Noi ci siamo, siamo oltre un centinaio di persone da tutta Italia che amano questa valle. Faremo di tutto per farla rinascere come prima, con la felicità nel cuore di questa sentenza che è stato proprio un bel regalo di inizio anno». —
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