La cattedra a 2 anni dalla pensione

BELLUNO. «Sono contento, certo, è un traguardo che era diventato ormai insperato, viste le cose come stanno. Certo che è arrivato un po’ tardi».
Commento amaro per Angelo Zanella, classe 1952 che ieri mattina ha firmato, anche lui, il suo contratto a tempo indeterminato per l’insegnamento di educazione fisica.
Dopo 37 anni di lavoro è arrivato il momento della sicurezza, del posto fisso. Forse un po’ tardi visto che «fra tre anni andrò in pensione», commenta.
Zanella, insieme al collega Fabrizio Pra Mio rappresentano ed esemplificano la vita del precario della scuola. Tanti anni di lavoro, con contratti a tempo determinato fino a giugno, con due mesi, quelli estivi, davanti per trovare qualcosa da fare per sbarcare il lunario.
Trentasette anni di calvario, di speranze tante volte disilluse. E finalmente ieri il giorno fatidico. «Abito a Lozzo dove ho insegnato per tanti anni», dice Zanella dopo aver firmato, col volto visibilmente più sereno e tranquillo rispetto a quello che aveva appena entrato negli ufficio dell’ex Provveditorato.
Anzi è stato poi lui ad accogliere Pra Mio. «Dai Fabrizio, che aspettano solo te per cominciare», gli ha detto, palesando quella comprensibile voglia di apporre la propria firma su quel semplice foglio, scritto a mano, ma così importante tanto da segnare una svolta significativa, seppur tardiva della sua vita.
Ma la troppo attesa di un evento bello e a lungo sospirato, alle volte, nel momento in cui il desiderio si avvera, può trasformarsi in qualcosa di non troppo esaltante. «Sarà un anno perso e brutto. Dovrò fare più spostamenti visto che mi sono capitate le sedi di Santo Stefano, San Pietro e Sappada. Quindi tre consigli di classe, tre presidi, insomma tre di tutto. Farò l’anno di prova e poi dopo due anni andrò in pensione visto che ho ormai 60 anni e 37 anni di lavoro alle spalle».
Amarezza, però, come si dice in questi casi, “meglio tardi che mai”.
Contenti e allegri, invece gli altri colleghi passati di ruolo e venuti a salutare Pra Mio. Tra questi Luigi Franzot, 27 anni di precariato, residente a Mel. «Oggi, (ieri per chi legge, ndr) ho preso la cattedra di ginnastica a tempo indeterminato a Cortina e San Vito. Dopo aver girato tutta la provincia sono capitato lì. Sono contento, ormai non ci speravo. Dovrò farmi 80 chilometri al giorno, ma si fanno volentieri quando il posto è sicuro», commenta.
Soddisfatta anche Maria Cristina De Paoli, insegnante di musica di Agordo che ha ottenuto anche lei l’immissione in ruolo a Cortina. «È un part time quindi per me diventa meno faticoso percorre tutta quella strada un paio di giorni a settimana. Sono contenta, il ruolo è arrivato dopo 31 anni di lavoro».
Dopo le immissioni in ruolo, oggi, invece, sarà la volta dei contratti a tempo determinato per le elementari. (p.d.a.)
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