La Cisl: basta lamentazioni Iniziamo a discutere di futuro
BELLUNO. «La Cisl ci sarà, sia a Misurina che a Belluno, ma non per sentire nuove lamentazioni». Rudy Roffarè, della segreteria del sindacato, assicura sostegno alla provincia, ma chiede chiarezza in prospettiva.
«Strade e scuole sono problematiche gravi, che incidono sulla sicurezza, ma il Bellunese - afferma - ha bisogno di un salto di qualità strategico. Quale futuro ci diamo? Vogliamo finalmente parlare di denatalità e spopolamento? Ci lamentiamo della chiusura dei servizi, ma la popolazione è in progressiva contrazione». Dunque? La protesta contro il governo merita appoggio o no?
Secondo la Cisl ha ragione il sottosegretario Bressa a sostenere che la protesta, con tanto di esposto cautelativo in Procura, andava posticipata all’eventuale fallimento della trattativa in corso.
«Vediamo che cosa portiamo a casa dal nuovo decreto Enti locali - ammonisce Roffarè - e poi discutiamo sul da farsi».
Al di là dell’emergenza strade e scuole, c’è una strategia da mettere in campo, soprattutto dopo la prima seduta degli Stati generali che, in ogni caso, sono da portare avanti, magari attraverso la Camera di Commercio. Perché - dice il sindacalista - è lo sviluppo complessivo del Bellunese da definire; risolvere il problema delle strade e delle scuole va bene, ma con quale finalità? L’assessore regionale Bottacin è altrettanto esigente.
Con gli interventi-tampone, sostiene, si rimedia momentaneamente ad una situazione di emergenza, ma - a suo parere - c’è un riequilibrio generale da promuovere: non ci possono essere Regioni e Province che vengono impinguate di fondi senza che sappiano metterli a frutto, ed altre, come il Bellunese, che devono elemosinare perfino per la manutenzione delle strade. Costi standard, dunque, anche per le Province.
«Accogliamo con piacere le iniziative di mobilitazione delle Province, alle quali parteciperemo con orgoglio, ma ci chiediamo: dove siete stati finora?»: così spiega il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti commenta la settimana di iniziative delle Province.
«Veneto Strade, la sicurezza delle scuole, ma anche la protezione civile, la cultura, il turismo, l’economia: sono infinite le problematiche che si sono abbattute sulla Provincia di Belluno. Noi abbiamo denunciato i rischi della riforma Delrio e dei tagli agli enti locali ben prima che il bubbone scoppiasse, ma il nostro allarme è caduto nel vuoto, tra il silenzio e le critiche di chi ci prendeva per oppositori e pessimisti. La Provincia di Belluno è e sarà sempre quella più in difficoltà, tra quelle a statuto ordinario: speriamo che questo scossone a livello nazionale serva a portare un giusto riconoscimento di dignità a questo territorio», spiegano Alessandra Buzzo e Ivan Minella, rispettivamente presidente Bard e consigliere provinciale del gruppo Consiglieri e sindaci per l'autonomia. (fdm)
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