«La città bloccata e sotto choc»

Strade chiuse, treni e aerei cancellati e la sensazione di essere in trappola
Brussels - 22 march 2016 Cordon de securite autour du site de l'attentat dans la station de metro Maelbeek Ocam adapte le niveau de securite a 4. Credit: JMQuinet/Reporters Reporters / QUINET LaPresse Only italy Bruxelles sotto attacco: kamikaze in aeroporto e bombe nel metrò
Brussels - 22 march 2016 Cordon de securite autour du site de l'attentat dans la station de metro Maelbeek Ocam adapte le niveau de securite a 4. Credit: JMQuinet/Reporters Reporters / QUINET LaPresse Only italy Bruxelles sotto attacco: kamikaze in aeroporto e bombe nel metrò

BRUXELLES. Una città blindata. Militari lunghe le strade e nelle piazze, posti di blocco all’esterno del centro, che ieri è stato chiuso. Impossibile entrare, dopo gli attentati. I bellunesi che vivono a Bruxelles raccontano di un aria «pesante» nella capitale belga. «La strada vicina al Parlamento europeo è chiusa, ci hanno consigliato di rimanere nei nostri uffici», racconta Nathalie Marchioro Holzer.

Il grado di allerta è stato immediatamente portato a 4, su una scala di 5, lo stesso livello che aveva dopo gli attentati di Parigi. «Abbiamo già vissuto un’atmosfera simile, allora le scuole e la metropolitana erano rimaste chiuse alcuni giorni. Siamo molto colpiti, tutti, stiamo cercando di capire se qualcuno dei nostri conoscenti è coinvolto».

Dall’Italia sono partiti centinaia di messaggi ieri, non appena la notizia delle esplosioni ha iniziato a diffondersi. Le linee telefoniche si sono bloccate, e per diverse ore è stato possibile comunicare solo via messaggio o usando sistemi che sfruttano la connessione internet. A tutti è stato consigliato di rimanere in ufficio. «Da noi il dipartimento della sicurezza si è occupato di andare a prendere il pranzo per tutti», racconta Tommaso Valle, ampezzano 24enne, a Bruxelles da un anno e mezzo.

Opera nell’aviazione, invece, André Smets, nato in Belgio (la mamma però è d Santa Giustina). «Lavoro all’aeroporto di Liegi, ma ho alcuni colleghi a Bruxelles. Li ho sentiti e sono tutti salvi fortunatamente, ma sotto choc». Dai loro racconti si percepisce l’atmosfera dell’aeroporto subito dopo l’attentato: «Hanno detto che tutti scappavano».

Lungo le strade, invece, sono stati istituiti numerosi posti di blocco. Enzo Friso è tornato in Italia proprio ieri, con un volo programmato da Charleroi. «Venivano controllate tutte le auto, alla fine io e mia moglie siamo scesi dal taxi e ci siamo fatti due chilometri a piedi per raggiungere l’aeroporto. Posso dire che sono tutti increduli, ha colpito soprattutto la bomba esplosa nella metropolitana. La città è sotto choc».

(a.f.)

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