La Cm gestirà boschi e campi sportivi
BELLUNO. Dopo cinque anni i beni agro-silvo pastorali tornano in gestione alla Comunità montana. Lo ha deciso ieri il consiglio comunale, che con la stessa delibera ha anche approvato l'affido alla Cm della gestione dei campi sportivi comunali (tutti tranne il polisportivo).
Il provvedimento è passato due volte in 1ª Commissione prima di approdare in aula, dove ha incontrato la ferma e ferrea opposizione del Pd e del Pdl. Perplessi per diversi motivi. Claudia Bettiol ha segnalato una mancanza di trasparenza, visto che nella convenzione manca completamente tutta la parte relativa agli impianti sportivi. «È come dare una delega in bianco», ha attaccato, ricordando anche come la prima versione della convenzione avesse il parere negativo di due dirigenti. Oltre al «difetto di legittimità», dunque (va detto che oggi i pareri sono favorevoli: li hanno espressi il segretario generale e la dirigente del settore economico e finanziario, ma solo “limitatamente all'aspetto finanziario e ai vincoli di bilancio”), è il metodo che non ha convinto la Bettiol: «In tutta la delibera si cita una volta la Comunità montana, una volta l'Unione montana. Sono due cose diverse, non si possono mescolare. Si prevede che la convenzione duri fino al 2018, quando la Cm non esisterà più. Non possiamo condividere. E poi con quali fondi la Cm gestirà i campi sportivi? Non fateci credere che trabocchi di soldi». La pensa allo stesso modo Irma Visalli, che auspica che la giunta «smentisca quanto ha detto per un anno alle società, cioè che non può dare loro contributi». Anche Ida Bortoluzzi ha sottolineato che la convenzione «avrebbe dovuto essere più dettagliata e precisa» e ha aggiunto che «questo provvedimento non è una delega, ma una rinuncia di funzioni».
La decisione della giunta di affidare alla Cm, dal 1° agosto, la gestione dei campi sportivi del Castion, del Salce, dell'Alpina a La Rossa, del Cavarzano, dello Schiara a Tisoi e del Piave, oltre al patrimonio agro-silvo pastorale, nasce dal fatto che la Comunità montana è un ente più snello del Comune: non deve sottostare ai vincoli del patto di stabilità, per esempio (anche se Bettiol e Da Re hanno rimarcato che dal 1° gennaio 2014 il famoso patto dovrebbe valere anche per questi enti), e ha anche una certa disponibilità economica. «È scorretto dire che rinunciamo a soldi che entrano dalla gestione del patrimonio silvo-pastorale», ha spiegato il sindaco Massaro. «Sono proventi che la Cm dovrà reinvestire sul territorio». Per il miglioramento di boschi e pascoli, oltre che della viabilità di accesso a questi. Fabio Da Re, però, ha mostrato tutto il suo scetticismo: «Avete sempre detto che il servizio migliorerà. Come? E poi i proventi sono sempre stati reinvestiti dal Comune». Prova ne è, ha spiegato fuori dall'aula, la vendita per 80 mila euro di lotti al tempo in cui la gestione del patrimonio era comunale (2008-2013), soldi che sono stati usati «per compartecipare alla spesa per realizzare una strada che collega la Casera a Valpiana». A difendere la scelta della giunta ci ha pensato Orlando Dal Farra, consigliere di maggioranza e presidente della Cm, che ha detto che in fondo si tratta di un ritorno al passato (prima del 2008 la Cm già gestiva pascoli e boschi) e che l'ente che presiede investe in servizi che hanno ricadute importanti sul territorio. Per esempio sta progettando una centralina idroelettrica sull'acquedotto consortile, che frutterà 200 mila euro ai Comuni di Belluno e Ponte nelle Alpi.
Il dibattito si è acceso soprattutto sulla gestione dei campi sportivi. «Mancano completamente le linee guida», ha detto Roberto De Moliner. Dovrà essere la giunta a stabilirle, e il sindaco ha proposto di discuterne in 1ª Commissione per metterne a conoscenza i consiglieri. Rassicurazioni che non hanno convinto l'opposizione, che ha dato un voto contrario alla delibera, passata con i voti della maggioranza, del Movimento 5 stelle (che ha promesso di monitorare l'operato della Cm – Lanari è nel consiglio) e di Maria Cristina Zoleo (che pensa che in un momento di difficoltà «sia opportuno delegare a chi ha meno vincoli»). Orlando Dal Farra, in chiusura, ha assicurato che «i proventi della gestione del patrimonio silvo-pastorale saranno interamente reinvestiti sul territorio» e che per gli impianti sportivi la Cm lavorerà «per migliorare il fondo dei campi, l'accesso agli spogliatoi e per investire sulle energie rinnovabili per ridurre le spese».
Alessia Forzin
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