La colla per unghie è illegale ma il commesso non c’entra
BELLUNO. Colla per unghie invendibile? Non è colpa di Yunji Hu, l’allora commesso cinese del negozio Sorella Fashion di via Caffi. Semmai a processo avrebbe dovuto andarci il legale rappresentante e non questo dipendente, che è stato assolto dal giudice Feletto per non aver commesso il fatto. La colla per unghie Yeslove, un prodotto ritenuto dannoso per la salute e ritirato dal commercio, non l’aveva mica messa in vendita lui.
C’era stato un controllo e gli ispettori l’avevano trovato al lavoro nell’esercizio commerciale. Durante la verifica, erano spuntati otto flaconi da altrettanti grammi e altre nove confezioni da tre. La violazione contestata dalla Procura della Repubblica era relativa al Codice del Consumo, in particolare l’articolo 107 del decreto legislativo 206 del 6 settembre 2005 e l’uomo era finito a processo, vedendosi costretto ad attrezzarsi con l’avvocato De Bona.
Già un testimone aveva detto in aula che Yunji Hu era un commesso e non il padrone di casa, ma a togliere tutti i dubbi è stata la visura camerale prodotta dalla difesa: il legale rappresentante era un’altra persona. In ogni caso, il pubblico ministero Rossi aveva chiesto sei mesi di arresto e 25 mila euro di ammenda. Poi De Bona ha argomentato, per arrivare alla sentenza di assoluzione, che il giudice Feletto ha effettivamente pronunciato. —
G.S.
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