«La commissione Via valuta non può proporre soluzioni»
BELLUNO. La commissione Via (valutazione di impatto ambientale) è un organo tecnico. E come tale «deve valutare, non proporre i progetti». Lo spiega Giovanni Campeol, uno dei tecnici che da anni sta seguendo la questione elettrodotto nel Bellunese, al fianco dei cittadini e delle amministrazioni che hanno chiesto aiuto per predisporre osservazioni.
«La commissione Via è composta da figure tecniche molto specialistiche, che vengono nominate dal ministro all'Ambiente», spiega Campeol, esperto sul tema delle valutazioni ambientali. «Proprio “valutazione” è la parola chiave in questo caso. La commissione si deve comportare come soggetto terzo. Non deve piegarsi ai desiderata del ministro né di chi propone un progetto. Sembra una banalità, ma non lo è: ne va del suo profilo di autorevolezza».
La Via incontra spesso i proponenti, non è vietato, ma questi incontri «devono essere sempre verbalizzati e non si possono svolgere in luoghi diversi dal ministero dell'Ambiente, salvo sopralluoghi». Come è successo a Belluno a giugno 2014 (l’incontro fra Via, Terna e i sindaci si svolse nel municipio del capoluogo, dopo la visita sul territorio). In quell'occasione Bortolo Mainardi chiese un’alternativa progettuale a Terna e dichiarò le caratteristiche che avrebbe avuto il nuovo progetto.
Terna, pubblicando l'avviso legale sui quotidiani, ha comunicato che l'integrazione “adotta, dandone piena attuazione, quanto indicato dalla Commissione tecnica di Valutazione di impatto ambientale nel corso dell’ultimo sopralluogo con gli enti locali”. «Non è compito dei commissari Via stabilire alternative. È irrituale è pericoloso farlo. Compito della Via è porre problemi e valutare un progetto. Si mostrino i verbali di quell'incontro e degli altri che ci siano stati». (a.f.)
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