La compagna di Martini denuncia una persona
LENTIAI. Indagini in corso sull’omicidio Martini. La polizia colombiana sta continuando a cercare chi, una decina di giorni fa, ha ucciso Emanuele Martini, a Santiago de Cali, sparandogli addosso otto colpi di pistola al semaforo della Calle 73, nel quartiere di San Luis. Quel motociclista camuffato con un cappello rosso, che è fuggito e non si è ancora trovato potrebbe essere la stessa persona che due anni fa l’aveva colpito all’occhio sinistro, privandolo della vista.
In Italia, la sorella Martina ha incaricato l’avvocato Ariano di seguire i risvolti giudiziari della vicenda, anche dopo la celebrazione dei funerali in Colombia, come ha voluto Diana, la nuova compagna del 44enne “tassista particular” (senza la licenza ufficiale). I contatti con l’ambasciata sono frequenti, se non continui e, da quanto si sa, la stessa donna è andata a denunciare l’aggressore del 2014, chiedendo anche protezione alle forze di polizia. Quella stessa attenzione che aveva chiesto anche Emanuele Martini, perché minacciato di morte, oltre a un contributo economico per tirare avanti con minori difficoltà.
Per parlare di soldi, finora è emerso che l’omicidio sarebbe maturato per una questione di pochi spiccioli: l’equivalente di nove euro per un’auto noleggiata, ma non utilizzata perché rotta e non corrisposti. Ariano è in attesa di ulteriori novità: «Sto aspettando il prossimo contatto con l’ambasciatore, con la speranza di avere novità. Per ora, non so altro». (g.s.)
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