La comunità del Parco ha deciso ecco i tre candidati alla presidenza
BELLUNO
Presto il Parco Nazionale Dolomiti bellunesi avrà un presidente. La sedia è vuota da tre anni e mezzo, anche se l’attività dell’ente è sempre andata avanti grazie a Franco Zaetta, che l’ha condotta in qualità di vicepresidente. E proprio lui è uno dei candidati alla presidenza. Nella terna, approvata ieri dalla comunità del Parco, ci sono anche Fabio “Rufus” Bristot e Ennio Vigne.
Tre nomi del territorio, caratteristica questa che è stata messa come presupposto fondamentale per la candidatura. Alla fine di ottobre c’era stato un confronto della comunità del Parco con il Sottosegretario di Stato al ministero dell’Ambiente, Vannia Gava. Erano stati i deputati bellunesi Federico D’Incà (Movimento 5 stelle) e Mirco Badole (Lega) a volere quell’incontro, per risolvere la situazione di stallo che dura dal 15 luglio 2015. Quel giorno è scaduto il mandato dell’ultimo presidente, Benedetto Fiori.
Nel confronto a Villa Binotto di venti giorni fa era stato definito l’identikit del futuro presidente: una persona del territorio, dotata di esperienza, competenza e conoscenza della macchina amministrativa. I nomi sul piatto erano molti, allora (e tanti ne sono stati fatti in questi tre anni, con curriculum depositati al ministero ma che mai hanno superato la soglia degli uffici romani), e il presidente della Provincia e della comunità del Parco Roberto Padrin aveva indetto un incontro a porte chiude per il 5 novembre. Obiettivo: convergere su una rosa di tre nomi da sottoporre al ministro Costa. Spetta a lui, infatti, d’intesa con la Regione, nominare il nuovo presidente del Parco Nazionale Dolomiti bellunesi. L’alluvione e l’emergenza che è seguita hanno fatto slittare a ieri la decisione.
La comunità del Parco si è riunita a Longarone, durante una pausa del convegno organizzato da Anci e Provincia per fare il punto sulla ricostruzione del territorio dopo l’alluvione. E dall’incontro è uscita da terna.
Franco Zaetta è uno dei nomi che gira da sempre, nelle stanze dove vengono prese le decisioni. Assessore e vicesindaco a Pedavena fra il 1990 e il 1999, è stato sindaco di quel Comune dal ’99 al 2009. Dal 2009 è consigliere comunale e dell’Unione montana Feltrina. Ha 70 anni. Da tre anni e mezzo guida il Parco, facendo le veci del presidente. È di area centrosinistra.
Ennio Vigne di anni ne ha 57. È l’attuale sindaco di Santa Giustina, il suo mandato scade la prossima primavera e non potrà ricandidarsi perché ne ha già fatti due di seguito. È anche presidente di Uncem (l’Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani) del Veneto. Amministratore di lungo corso, è di area centrodestra.
Anche Fabio Rufus Bristot (area centrosinistra) frequenta i palazzi pubblici da anni. Cinquant’anni, è diventato consigliere comunale nel 1997, è stato assessore a Belluno dal 1999 al 2003, nuovamente consigliere dal 2005. Lo è tutt’ora. Dal 1998 ricopre ruoli di vertice all’interno del Soccorso alpino, di cui è stato presidente provinciale, presidente Veneto, consigliere nazionale e delegato di zona Dolomiti Bellunese. Ha contribuito a stendere (o steso in prima persona) numerose leggi e articoli legati all’attività del Cnsas.
Ora la parola passa al ministro all’Ambiente Sergio Costa. Sarà lui a scegliere il nome (o i nomi) e a proporli alla Regione Veneto per trovare quell’intesa che manca da tre anni e dare al Parco un nuovo presidente. —
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