La comunità feltrina riunita sul Miesna

Alla celebrazione solenne il vescovo Renato Marangoni invita la società civile a convergere su sentieri comuni

FELTRE. La comunità feltrina si è ritrovata ancora una volta al santuario sul monte Miesna per celebrare i patroni Vittore e Corona e rivivere il rito secolare della celebrazione solenne ma anche le tradizioni come quella della merenda sul prato della Rocchetta.

C’erano un po’ meno fedeli alle messe mattutine – forse effetto dell’adunata a Treviso, ha fatto notare il rettore, don Sergio Dalla Rosa – ma la chiesa è stata invece gremita di feltrini alla messa solenne presieduta dal vescovo Renato Maragoni che ha sottolineato, nella sua omelia, la testimonianza data dai gonfaloni, dalle autorità civili e militari, dai feltrini di ogni età: «La comunità è presente».

E il presule, nell’omelia, ha fatto più volte richiamo al senso della comunità e alla testimonianza di quei patroni orientali, i santi Vittore e Corona, «che vengono da lontano, forse dalla Siria, da una terra che oggi sta cercando di convergere su strade di pace». Un incoraggiamento alla comunità feltrina, ha sottolineato il vescovo Marangoni, a «convergere insieme» anche nella vita della società civile feltrina.

Una comunità che è anche quella della Chiesa diocesana: a San Vittore, ieri, il brano del Vangelo è stato letto dal diacono Diego Puricelli, alpagoto, ordinato appena sabato nel santuario sul Nevegal, mentre in chiesa c’erano anche i seminaristi Andrea e Sandro, assieme agli amici di Trento e Bolzano, con il rettore don Tiziano.

«Anche questo è un segno da cogliere», ha sottolineato il vescovo Marangoni ai fedeli feltrini radunati nella chiesa ma anche fuori nel chiostro, tanta era la folla all’interno.

San Vittore, in ogni caso, vuol dire anche festa delle tradizioni e ieri, complice la bella mattinata di sole, non sono mancati i momenti più classici: il picnic sul prato della Rocchetta dietro al santuario, il punto di ristoro allestito dall’Unione sportiva San Vittore con i panini e le tradizionali uova sode per rinfrancare i pellegrini saliti a piedi.

Ad Anzù, intanto, è stata una giornata intensa anche per la sagra dedicata ai patroni, che ha visto una notevole affluenza sia per la gara sportiva in programma – la sesta prova del campionato Veneto Cup di mountain bike - sia per le proposte musicali e gastromiche del fine settimana.

La sagra di San Vittore riprenderà giovedì con il menu classico e la serata dedicata a “Victor voice”, parodia dei talent show, per proseguire poi per tutto il fine settimana.

Stefano De Barba

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