La crisi dell’edilizia pesa sulla ceramica

TRICHIANA. La crisi dell'edilizia continua ad essere pesante, e a caduta ne risente anche il comparto della ceramica. La situazione resta di grande difficoltà, com'è emerso nel corso dell'Osservatorio...

TRICHIANA. La crisi dell'edilizia continua ad essere pesante, e a caduta ne risente anche il comparto della ceramica. La situazione resta di grande difficoltà, com'è emerso nel corso dell'Osservatorio nazionale sulla ceramica, che si è svolto a Sassuolo venerdì. C'era anche una delegazione dell'Ideal Standard di Trichiana, con Gianni Segat, Oscar Tamburlin, Renato Brancher e Danilo Ferigo, rsu di stabilimento.

Nel corso della giornata sono emersi alcuni dati che dimostrano come la situazione resti delicata. Sono 41 le aziende industriali produttrici di ceramica sanitaria in Italia (meno due unità rispetto al 2011), che occupano 4.196 dipendenti (-4,16% rispetto al 2011). Quattro milioni e 600 mila i pezzi prodotti quest'anno (-5,61%) 4,48 milioni quelli venduti (-4,47%). Fra queste c'è l'Ideal Standard di Trichiana, che impiega quasi 600 addetti. Alla grande difficoltà sul mercato italiano, che fa segnare una contrazione nelle vendite del 12,29%, fa però da contraltare una espansione dell’export, unico dato preceduto da un segno più (+4,84%).

«Aver partecipato all'osservatorio ci ha permesso di capire di più e meglio il contesto generale e il mondo nel quale siamo inseriti», spiegano le rsu dell'Ideal Standard. «I dati restano impietosi, ma tutte le stime danno un’inversione di tendenza per il prossimo anno, e anche noi siamo fiduciosi che la discesa stia per finire. Non possiamo che essere ottimisti».

Il 2013, tra l'altro, segna anche la fine dei contratti di solidarietà: «Non osiamo immaginare cosa significherebbe arrivarci con il mercato che segna ancora il segno meno e con così pochi volumi da produrre», concludono le rsu. (a.f.)

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