La crisi sfiora la “Dumia” bilancio ok con i profughi

Conti del 2011 in ordine grazie alla scelta di differenziare attività e investimenti Grande applauso dei soci al fondatore Aguanno che ha lasciato la direzione
Di Laura Milano

FELTRE. Ci sono meno inserimenti di tossicodipendenti in comunità residenziale, come effetto del contenimento dei costi per i Sert a livello regionale, ma la collaudata esperienza dell’équipe della Dumia consente di far fronte ad altre dipendenze non meno diffuse e insidiose, come quella legata ai disturbi alimentari, al gioco d’azzardo e ai social network. L’assemblea dei soci della cooperativa sociale Dumia onlus ha approvato il bilancio relativo all’anno 2011. Nonostante le evidenti difficoltà della situazione economica generale che non risparmiano certamente il mondo della cooperazione, Dumia ha concluso un’annata che si è rivelata complessivamente positiva sia perché ha manifestato la salda tenuta degli equilibri finanziari e il consolidamento dell’assetto patrimoniale, sia perché la missione della realtà di via Volturno ha potuto essere non solo rafforzata ma in parte anche diversificata.

Il consiglio di amministrazione guidato dal presidente Luciano Cecchin ha presentato una relazione sull’attività che dà conto di uno sforzo generoso per corrispondere agli obiettivi tradizionalmente posti all’origine dell’azione della cooperativa sociale: da un lato l’esperienza della comunità terapeutica per tossicodipendenti e destinata anche ad altre emergenze collegate alla salute mentale come riconosciuto riferimento in ambito triveneto; dall’altra il capitolo relativo all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate nel quadro di un loro recupero per il ritorno alla conduzione di una vita armonica.

In tale contesto nel corso del 2011, come nello scorcio del 2012, si è aggiunto la qualificante nota dell’ospitalità ai profughi provenienti da vari paesi nord-africani nel quadro del progetto umanitario attuato dallo stato italiano. Con l’arrivo a Feltre di sedici profughi africani, si è costituita con il ministero degli interni una convenzione per ospitare queste persone. La cooperativa per gestire questa nuova emergenza ha investito nell’acquisto di un appartamento in via Caboto. La gestione del caso umanitario ha portato ad un introito economico per ammortizzare le nuove spese. E sempre nell’ottica dell’housing sociale la Dumia considera altri progetti per persone con difficoltà abitative.

Tutto questo è stato fatto presente dal presidente Luciano Cecchin che, in apertura di seduta, ha ringraziato lo psichiatra Nicola Aguanno che recentemente ha lasciato la direzione della comunità terapeutica dopo un impegno di lunghissimo corso che lo ha visto fondatore e artefice del successo di Dumia.

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