La croce di legno simbolo di Venas torna a dominare il monte Rite
È stata riposizionata la croce sul monte Rite, un simbolo per gli abitanti di Venas. Merito della Pro loco Venas che, grazie al contributo di Marino Lena e Marco Agnoli, ha sostituito la croce caduta per le forti raffiche di vento il 24 ottobre, pochi giorni prima dell’uragano Vaia.
La croce era sul Rite da decenni e l’ultima era stata posizionata il 23 settembre 1963: furono Marino Lena e altri giovani di Venas a salire sulla cima per posare una croce che stesse in piedi definitivamente. «La croce noi venasiani la vedevamo da sempre», racconta Lena, «era stata posizionata dai pastori che vivevano nelle malghe. Sotto la croce c’era la malga delle “Sette fede”, abitata dai venasiani che, con la croce e i fuochi, in un certo modo comunicavano con chi rimaneva in paese; alla vigilia di Ferragosto, inoltre, era tradizione fare un grande fuoco vicino alla croce».
Negli anni Cinquanta la gente di Venas iniziò ad abbandonare le malghe e per alcuni periodi il Rite fu privo della croce: essendo posizionata proprio in vetta, infatti, attirava i fulmini e spesso in estate veniva completamente divelta: «Nel 1962», sottolinea Lena, «avevo 21 anni, andai in cima e vidi che la croce non c’era più. All’epoca andavo all’università e con i miei compaesani avevo stimolato la nascita del Circolo “I Talarei”, ossia i ragni, simbolo di Venas, che svolgeva il compito che oggi fa la Pro loco. Decidemmo di ripristinare la croce. Grazie ai miei studi, capii che era necessario posizionare una specie di gabbia di Faraday, per fare in modo che i fulmini non rovinassero la croce. La realizzai artigianalmente», continua Lena, «e grazie alle mie abilità alpinistiche non mi fu difficile posizionarla sotto la croce, sul primo pianoro di terra. Decidemmo anche di costruire una croce grande, passando dagli originari quattro metri ai nove della croce distrutta l’ottobre scorso».
Quella croce per i venasiani rappresentava una sorta di simbolo storico, così si decise subito di ricostruirla. È stato lo stesso Lena a commissionarne una alta nove metri a Renzo Corona, che l’ha realizzata in legno. Lena, Agnoli ed Emilio Dall’Asta sono saliti sul Rite più volte. Prima hanno tolto quello che restava della vecchia croce, poi hanno gettato la base per issare la nuova, infine , con Silvano Toscani, presidente della Pro loco Venas, e Renzo Corona hanno rimesso la croce al loro posto.
«Abbiamo voluto onorare una tradizione», sottolinea Lena, «perché a noi venasiani mancava la vista della croce. Per portarla in vetta ci siamo avvalsi dell’aiuto dell’Elifriulia». Il resto del lavoro Lena, Agnoli, Dall’Asta, Toscani e Corona lo hanno fatto da soli, portando in vetta zaini carichi di attrezzi per installare al meglio la croce.
Oggi la croce del Rite è tornata al suo posto: i cittadini la guardano come è sempre stato. Unanimi i ringraziamenti alla Pro loco, a Lena, Agnoli e Dall’Asta per essersi impegnati per la comunità affinché non venisse perso un simbolo importante per i venasiani. —
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