La difesa: «Cetera è un imbecille, però va assolto»

L’avvocato Fragasso “insulta” il suo assistito ma ammette al massimo l’istigazione alla corruzione con il minimo della pena

PIEVE DI CADORE. Tre aggettivi per Carlo Cetera: «Sprovveduto, superficiale e imbecille». Non li ha tirati fuori qualcuno che odia l’ex primario del Centro di procreazione medicalmente assistita di Pieve di Cadore, ma l’avvocato Fragasso, suo difensore di fiducia, nel processo per tentata concussione, concussione, interruzione di pubblico servizio e corruzione. Le accuse riguardano i soldi chiesti alle donne desiderose di diventare madri, per saltare la lista d’attesa: pochi mesi di attesa, invece che due anni.

Il legale padovano darà all’ex primario anche del «cretino» e del «cialtrone», ma chiuderà la sua arringa di un’ora e mezza (contro le cinque ore abbondanti del pm D’Orlando) con le richieste di assoluzione perché il fatto non sussiste per i reati di corruzione e interruzione di pubblico servizio, e di derubricazione della concussione in istigazione alla corruzione, con minimo della pena e un piccolo aumento per la continuazione e la concessione delle attenuanti generiche. Per capirsi, se dovesse cadere l’accusa di concussione, Cetera potrebbe cavarsela al massimo con tre o quattro anni. Katjuscia D’Orlando aveva chiesto nove anni di reclusione, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca dei beni già sequestrati, dopo un tentativo dell’imputato di patteggiarne due anni con pena sospesa, quest’ultima impossibile a causa di un precedente per esercizio abusivo della professione.

L’avvocato Fragasso è partito da Tacito per arrivare a Pistorius. Lo storico dell’antica Roma, Publio Cornelio Tacito, gli è servito per dire che si pone più attenzione alle accuse che alle lodi nei confronti degli altri. Mentre Oscar Pistorius, campione paralimpico sudafricano, è appena stato condannato a sei anni in appello dal tribunale di Pretoria per omicidio volontario della fidanzata Reeva Steenkamp: per quale strano motivo Cetera dovrebbe prenderne addirittura nove? si è chiesto il legale. Professore di procedura penale all’Università di Padova, Fragasso ha attirato in aula anche un certo numero di avvocati più giovani che erano interessati ad ascoltare la sua arringa.

Per cominciare, ha detto, la corruzione non c’è. Il suo assistito aveva tanto di partita Iva, che era necessaria a pagare le imposte. Il Fisco conosceva bene la sua posizione: ha emesso delle fatture, che la Sismer di Bologna ha pagato.

Non ci sono un corrotto e un corruttore, semmai un regolare contratto: per questo il fatto non sussiste, secondo il legale.Stessa conclusione per l’interruzione di pubblico servizio.

L’aspirante madre, che pagava una somma tra i duemila e i tremila euro, non buttava fuori dalla lista quella che invece non pagava. Non era interruzione, bensì accelerazione del servizio. Anche per questo, il reato contestato non esiste.

La concussione? Le richieste di denaro erano cortesi e gioviali e non ci sono state denunce o querele, prima dell’arresto del dottore. Il fatto è che questo «sprovveduto, superficiale e imbecille» non si rendeva conto degli effetti del suo comportamento, ha continuato Fragasso. Per lui non si vede alcuna concussione, al massimo un’istigazione alla corruzione, in questo caso le vittime diventano potenziali concorrenti. Questo “Nosferatu della medicina” non ha mai confessato, non per questo non merita di avere le attenuanti generiche. Minimo della pena, non di più.

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