La Difesa resta aperta: sarà Giuditta Manaigo la nuova sagrestana
CORTINA
È Giuditta Manaigo la neo sagrestana e custode del santuario della Beata Vergine della Difesa. Dopo la partenza dei frati francescani, che reggevano la chiesa che è tra le più frequentate di Cortina, il consiglio pastorale ha deciso di incaricare una persona di occuparsi del luogo di culto. La Parrocchia di Cortina ha dato così l’incarico, in via provvisoria, come sagrestana e custode del santuario, a Giuditta Manaigo che avrà il compito, insieme al parroco don Ivano Brambilla, di garantire il servizio liturgico e coordinare l’attività di volontariato. Giuditta Manaigo è consacrata all’Ordo Virginum dal 2013. Uno degli aspetti di questa consacrazione è il servizio alla comunione nella chiesa, in diretta obbedienza al vescovo diocesano e al suo delegato. La chiesa resta dunque aperta.
La scorsa settimana hanno lasciato Cortina il frate guardiano Edwin Kozicki, richiamato in Polonia dalla Provincia dei francescani di Cracovia, e il suo collaboratore, frate Arcadiuz, diretto a Voghera. Ad agosto se ne era andato, dopo 41 anni di servizio nel santuario della Madonna della Difesa, frate Gabriele Cherobin, 81 anni di età, diretto al convento dell’ordine a Motta di Livenza. La volontà della Parrocchia è sempre stata quella di mantenere il luogo di culto aperto. Ogni sabato mattina alle 9 sarà celebrata la messa. Ci saranno anche funzioni richieste dai fedeli, tipo i matrimoni. Ogni giorno ci si potrà anche recare alla Difesa per rosario, vespri, lodi. Saranno poi fatte anche le messe in ricordo dei defunti.
«Il nostro impegno», spiega il parroco, don Ivano Brambilla, «è mirato a mantenere il santuario aperto. Giuditta avrà cura della chiesa, che verrà aperta tutti i giorni. Organizzerà le varie funzioni, il rosario, le adorazioni, i vespri, e la messa del sabato mattina. Poi abbiamo già deciso che le ricorrenze legate a San Francesco e alla Madonna saranno celebrate, come da tradizione, nel santuario. Stiamo lavorando in modalità provvisoria, ma l’obiettivo è quello di mantenere la chiesa aperta affinché possa accogliere i fedeli».
In poche settimane don Ivano, rimasto a Cortina solo con l’aiuto di don Giuseppe Pedandola, ha trovato una prima soluzione. La notizia che i frati francescani avrebbero lasciato Cortina è arrivata all’improvviso il 4 agosto, direttamente al vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Renato Marangoni. Da lì sono iniziate le riunioni, gli incontri e anche con il consiglio pastorale parrocchiale si è cercato di fare il meglio.
«Andremo avanti a gestire anche il santuario in una modalità per ora provvisoria», conclude don Ivano, «la volontà è quella di tenere aperta la chiesa, a cui gli ampezzani e tanti turisti sono affezionati. Continueremo a celebrare alcune funzioni anche alla Difesa, grazie anche all’impegno di Giuditta. Stiamo poi cercando di capire se un’altra congregazione o un altro ordine siano disposti a venire a Cortina e ad occuparsi del santuario. In questo caso sarà la Diocesi a fare tutti gli accordi. Questa è una ipotesi che richiede più tempo. Una ricerca che non ha un iter velocissimo, ma che stiamo portando avanti». —
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