La diffida dei residenti: «Basta inciviltà in centro»
BELLUNO. «La pazienza è giunta al limite, il Comune deve intervenire». Con un documento di diffida e di proposta costruttiva, protocollato in Comune, un gruppo di cittadini chiede al sindaco Massaro di porre definitivamente termine alla situazione di degrado acustico e igienico che oramai da anni vive il centro storico del capoluogo.
«A circa due anni dalla sperimentazione comunale delle iniziative musicali dei bar del centro e dopo numerosi fatti incresciosi finiti sulle pagine dei quotidiani, quali interruzioni degli spettacoli teatrali ed episodi di sporcizia e degrado inaccettabili per una cittadina ai primi posti del “ben vivere” in Italia, non possiamo più attendere», scrivono i cittadini. «Nel 2014 le indagini ambientali condotte dall’Arpav hanno evidenziato la sistematica violazione della normativa acustica con conseguente rischio per la salute dei cittadini, confermando quanto da noi ripetutamente segnalato (con lettere, denunce e raccolte di firme) e sollecitando lo stesso Comune ad adottare un piano di risanamento acustico. Ma da allora nulla è stato fatto per risolvere strutturalmente il problema: da questa inerzia che rasenta l'indifferenza è sorta l'esigenza di una presa di posizione».
I firmatari chiedono pertanto che «l’amministrazione, nel termine ben definito di 30 giorni, adotti tutte le misure e i provvedimenti necessari a riportare la situazione alla legalità, mediante l’eliminazione delle cause di inquinamento acustico e dei rischi per la salute pubblica, non ultima, la previsione, con apposita voce di bilancio, di idoneo servizio di controllo notturno di polizia locale».
Il documento sottolinea tuttavia come non sia solo questione di normativa, «ma di vero e proprio indirizzo politico amministrativo e culturale, che deve suggerire agli amministratori di avviare una politica di orientamento dell’offerta e di vera valorizzazione dell’economia del centro storico, che sia attrattiva, per il vero valore aggiunto delle iniziative pubbliche e private, di economia turistica e del divertimento compatibile con i diritti fondamentali dei cittadini residenti. Il tutto nella consapevolezza che la difesa dei diritti fondamentali non sia assimilabile a pregiudizio e intransigenza, ma anzi voglia sollecitare economia e divertimento di maggior qualità, nel rispetto dei diritti altrui».
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