La diocesi si prepara all’arrivo del Vescovo
BELLUNO. "Accogliamo il nuovo apostolo non con la smania di novità" raccomanda mons. Giuseppe Andrich, amministratore diocesano. La chiesa di Belluno Feltre è tutta proiettata su domenica, il giorno dell'ingresso del nuovo vescovo, mons. Renato Marangoni.
Ma nulla sarà concesso all'enfasi di un evento ecclesiale che il nuovo presule vuol mantenere nella più stretta sobrietà. Don Roberto De Nardin, cappellano a Cavarzano, sarà, come avevamo anticipato, il nuovo segretario, ma nei fine settimana continuerà a fare servizio in parrocchia. Don Renato, come vuol farsi chiamare il vescovo, in qualche misura si arrangerà, oppure si farà aiutare dai laici.
La sobrietà che sarà il segno distintivo del nuovo pastore della diocesi è dimostrata anche dal fatto che per i primi tempi Marangoni risiederà in seminario, per trasferirsi in vescovado quando potrà farlo - questo, almeno, il suo desiderio - con una comunità di preti, dedicati peraltro a vari servizi. Ma già la prima giornata del vescovo in terra bellunese certificherà il nuovo stile. Nessuna accoglienza al confine della diocesi, come quasi sempre è accaduto nel passato. Nessun corteo verso la cattedrale.
Marangoni si presenterà da solo e la mattina di domenica farà il primo incontro con le istituzioni, a cominciare dai sindaci. In pochissime parole ha già anticipato, il nuovo vescovo, che cosa si attende dai pubblici amministratori: un servizio di giustizia e di misericordia, come ha detto nel saluto a conclusione della celebrazione a Padova per la sua ordinazione.
L'appuntamento è al centro diocesano. Si tratterà, con ogni probabilità di un colloquio tra i rappresentanti della Prefettura, della Provincia, dei Comuni, delle altre istituzionil, con la partecipazione anche delle forze dell'ordine, e le prime risposte che Marangoni darà. Don Renato conosce puntualmente le problematiche delle terre alte, è nato a ridosso del Monte Grappa e ha detto più volte che la montana ce l'ha nel dna. A piedi si trasferirà successivamente in seminario, dove pranzerà con i sacerdoti. Nel pomeriggio alle 16 l'insediamento, con la solenne concelebrazione in cattedrale. Vi parteciperanno il patriarca mons. Francesco Moraglia e numerosi vescovi, in particolare quelli confinanti. Prima e dopo il rito, ci sarà l'immancabile bagno di folla. (fdm)
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