La discarica a Bellunum per fare il depuratore
BELLUNO. La discarica di Cordele passa in gestione a Bellunum. La società riceverà dal Comune 70.760 euro (la cifra è nella variazione al bilancio votata mercoledì a maggioranza) per effettuare le manutenzioni ordinarie, ma si occuperà anche di progettare il microdepuratore che risolverà l’annoso problema del percolato. Il liquido si forma naturalmente nelle discariche, va smaltito con aziende specializzate e il Comune spende ogni anno circa 300 mila euro. Con il microdepuratore non dovrà più sostenere questa spesa.
L’investimento sarà di circa 400 mila euro e l’assessore Maurizio Busatta stima che il dispositivo entri in funzione nel giro di qualche mese. Pochi, al massimo entro la fine dell’estate. La scorsa settimana la giunta comunale ha approvato la delibera con la quale la gestione di Cordele passa a Bellunum. «Non era necessaria l’approvazione da parte degli altri due soci, i Comuni di Limana e Trichiana, perché c’è una contabilità separata per i tre soci», spiega il sindaco Massaro.
Bellunum si occuperà della discarica fino alla fine del periodo di post mortem, che Busatta fissa al 2021: «Cordele è stata chiusa nel 2006, allora era in vigore una normativa che prevede un periodo di post inattività pari a 15 anni». Sul tema del post mortem Provincia e Comune si sono confrontati per anni. Quando una discarica viene chiusa, cioè cessa di ricevere rifiuti, l’ente proprietario (in questo caso il Comune) deve comunicarlo alla Provincia. Contestualmente, deve presentare un progetto per la gestione del post mortem. Progetto che il Comune sta facendo adesso, a undici anni di distanza dalla chiusura di Cordele.
«Ci sono stati dei ritardi, inutile rivangare», continua Busatta. «Nel 2016 abbiamo fatto alcuni lavori per adempiere ad alcune prescrizioni della Provincia. Abbiamo realizzato una nuova rete piezometrica, per esempio. Adesso dobbiamo presentare alla Provincia il progetto conclusivo, che comprende anche l’investimento per il microdepuratore per il trattamento del percolato. Non so perché il progetto non sia stato fatto prima, ma una cosa è chiara: il Tar si è già espresso in merito ai post mortem di altre discariche nel Bellunese e ha detto che dura 15 anni. Quello di Cordele scadrà nel 2021».
Alla fine del periodo di post mortem, inoltre, la Provincia sbloccherà i due milioni di euro che sono nel fondo vincolato costituito grazie ad una parte della tariffa versata dai cittadini che hanno conferito i rifiuti a Cordele per anni. Soldi che saranno restituiti al Comune, precisa Busatta.
L’investimento per il microdepuratore non si sa ancora chi lo farà, se Comune o Bellunum. «Lo vedremo più avanti», assicura Busatta. I 70 mila euro e spiccioli che il Comune trasferirà alla società serviranno per le manutenzioni ordinarie sulle reti di recinzione, per il controllo delle cisterne, gli sfalci, il mantenimento in buona efficienza degli impianti. «Bellunum ha la capacità imprenditoriale per occuparsi in maniera ottimale della discarica», sintetizza Busatta. «Abbiamo affidato alla società il ciclo dei rifiuti, ci sta anche la gestione della discarica. Inoltre la proposta di un depuratore per il percolato è stata fatta proprio da Bellunum, due anni fa. Hanno fatto anche una ricerca di mercato per individuare la soluzione tecnologica adeguata. Non si tratta di un lavoro lungo da fare, entro pochi mesi il microdepuratore entrerà in funzione e risparmieremo sullo smaltimento del percolato». (a.f.)
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