La discarica di inerti in valle di San Lucano riapre per dieci anni

TAIBON. Mancano ancora 85-90 mila metri cubi di materiale per chiudere la discarica di Taibon. La conferenza dei servizi, riunitasi il 9 giugno, ha detto sì al progetto presentato dall'amministrazione di Taibon per arrivare alla chiusura della discarica di inerti situata all'ingresso della valle di San Lucano, a monte dell'ecocentro comunale. Una buona notizia per la maggioranza guidata dal sindaco Silvia Tormen, ma una buona notizia anche per gli agordini in generale che, di fronte a un panorama che vede tutte le discariche della vallata chiuse, avranno la possibilità di conferire materiale arido (terra e rocce da scavo) relativamente vicino. «Nel 2008-09», spiega il vicesindaco Loris De Col, «era stato presentato un progetto che prevedeva la necessità di un determinato apporto di materiale per arrivare all'obiettivo finale: chiudere la discarica. Tale progetto ha però subito delle modifiche, poiché in una zona laterale è stato rilevato un rischio idraulico legato a un colatoio che arriva proprio sulla discarica».
Sulla base delle indicazioni dell'ufficio provinciale competente, il nuovo progetto ha dunque dovuto restringere il perimetro dell'area. «Siamo stati in grado di presentarlo alla conferenza dei servizi nei termini e nei tempi stabiliti», dice De Col, «e la Provincia ha espresso parere favorevole».
L'iter, dunque, può proseguire per arrivare quanto prima a riaprire la discarica per permettere agli agordini di conferire il materiale da scavo. «Come già detto», spiega il vicesindaco, «l'obiettivo è sempre stato quello di arrivare alla chiusura definitiva della discarica. Il problema, però, erano i costi da sostenere. Costi che, stando a quello che prevede la legge si aggirano sui 700 mila euro. Chiuderla senza prevedere il conferimento di nuovo materiale, avrebbe voluto dire una perdita economica per il comune non indifferente».
Per arrivare al traguardo (paesaggistico ed economico), il Comune ha stimato che serviranno 85-90 mila metri cubi di materiale. «La concessione sarà decennale», dice De Col, «il che vuol dire una quantità di materiale pari a 8-9 mila metri cubi l'anno. Non una grande quantità in sé, ma visto il periodo che vive il settore dell'edilizia è già qualcosa. La nostra sarà l'unica discarica in uso nell'ambito della comunità agordina (fuori c'è Mas di Sedico e Perarolo) e pertanto auspichiamo che il materiale arrivi da tutti i comuni della vallata. L'idea è quella di contenere gli oneri sui prezzi di mercato che si aggirano sui 15-16 euro al metro cubo».
Sui tempi di riapertura, però, De Col non si pronuncia. «L'iter» prevede ancora una serie di pratiche, come la valutazione di impatto ambientale, che hanno percorsi lunghi. Ciò che posso dire ora è che l'amministrazione ha intenzione di affidare la concessione della discarica a un gestore privato in modo da non pesare troppo sulle già esigue risorse umane del Comune».(g.san.)
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